Un milazzese in Serie A. Il 27enne Jacopo Dall’Oglio, professione calciatore, ha ottenuto la promozione nella massima serie del calcio italiano insieme al Brescia. Il centrocampista che tirava calci ad un pallone prima al Sacro Cuore e poi nei campi in terra di Ponente, ha ottenuto il salto di categoria al quarto anno nel club lombardo. Oggi Milazzo lo ha intervistato dopo la vittoria contro l’Ascoli che ha regalato la A alle Rondinelle: «Una sensazione meravigliosa, un traguardo che sognavo da anni. Ho passato dei momenti difficili in carriera, con un paio di infortuni nei momenti meno opportuni. Ma finalmente posso dire di essermi conquistato la Serie A sul campo. Ora speriamo di poterla disputare nella prossima stagione insieme ai miei compagni: sono stati fantastici, siamo un gruppo bellissimo. Al triplice fischio non riuscivo a crederci, un’emozione così è impossibile da descrivere. Ora mi godo la vittoria insieme a loro e tra un po’ mi godrò anche il mare di Milazzo».

Un’estate a casa, insomma.
«Come sempre. Quando non gioco o non mi alleno, in estate, adoro stare a Milazzo. La Marina, il Capo, la spiaggia, il mare, gli amici. Ho portato da noi anche qualche compagno di squadra in questi anni e qualcuno lo porterò anche stavolta: tutti volevano restare, si son trovati tutti benissimo».

Come tanti milazzesi, lavori lontano dalla Sicilia. Però il tuo è un mestiere particolare…
«Sì, per inseguire questo sogno ho lasciato casa presto, ero poco più di un bambino quando passai dalla Folgore alla Reggina, in Calabria. Poi ho girato un po’ l’Italia: Pavia, Barletta e da diversi anni Brescia. Ogni tanto Milazzo mi manca, è normale, ma visto il mestiere che faccio mi ritengo fortunato. E poi, comunque, chiuderò la mia carriera a casa».

Cioè?
«Il mio ultimo anno da calciatore sarà con la maglia del Milazzo. Ho sempre avuto questo pallino, sin da piccolo. Ovviamente mi auguro di giocare il più a lungo possibile tra i professionisti, però prima o poi vestirò il rossoblù della mia città, nello stadio intitolato a Marco Salmeri, un amico andato via troppo presto».

Innamorato di Milazzo, insomma.
«Già. Da tempo, inoltre, con il mio collega e concittadino Francesco Cernuto (che gioca nel Venezia NdR), stiamo pensando di costruire una struttura sportiva a Milazzo con diversi campi. Non è facile, l’idea ancora è tutta da sviluppare. Però vorremmo dare una mano ai bambini e ai ragazzi della nostra città. Vedremo se riusciremo a farcela, burocrazia permettendo».

Intanto c’è una Serie A da festeggiare. A chi dedichi la promozione?
«Intanto a chi non c’è più, ai miei nonni Maurizio e Antonino. Quest’ultimo, che tutti conoscevano come ‘Baialardo’, è stata una figura fondamentale nella mia carriera di calciatore. E poi la dedica va anche alla mia compagna Zaira, a nostra figlia Joy, a mamma Maria, a papà Ernesto e a mio fratello Maurizio, anche lui calciatore».

Anche lui promosso quest’anno.
«Già, col Casarano, in Puglia, ha conquistato la Serie D. Un’annata splendida per entrambi, sono felicissimo per lui. Quando ha potuto mi è venuto sempre a trovare, mi auguro un giorno possa tornare tra i professionisti. Se lo merita. E mi piacerebbe anche giocarci insieme, finora non ci siamo mai riusciti».

Sebastian Donzella