Il Tar di Catania ha annullato il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 della Regione Siciliana, approvato nel dicembre 2016 con decreto dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali che interessa 68 comuni compreso Milazzo.Il piano è stato determinante affinchè all’interno della centrale A2A di San Filippo del Mela non si potesse realizzare un termovalorizzatore alimentato da Css, combustibile derivato dal trattamento dei rifiuti. Il tribunale amministrativo ha concesso all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali 180 giorni di tempo per approvare per giungere all’adozione di eventuali misure di salvaguardia «nell’ambito di un rinnovato esercizio dei propri poteri di programmazione paesaggistico-ambientale». 

Il piano interessa circa 1.650 Kmq di territorio, poco più del 50% della superficie complessiva della provincia di Messina e una popolazione di circa 640.000 abitanti, corrispondente a circa l’82% della popolazione totale del territorio.

A presentare il ricorso sono stati gli avvocato Gaetano Artale e Vittorio Indaimo per conto degli imprenditori Lenzo (“Mobylen s.r.l.” e “Porto delle Vite s.r.l.”) e Agnello-Giuffrè (“La Residenziale s.r.l.” e “NP3 s.r.l.”), «a causa della penalizzazione che i pesanti ed immotivati vincoli imposti “a tappeto” comportavano per l’avvio, lo sviluppo o, in qualche caso, il completamento di loro iniziative edificatorie a carattere turistico-recettivo già oggetto di importanti investimenti e perfettamente compatibili con il sistema normativo di settore e con gli strumenti di programmazione territoriale previgenti».

I giudici del Tar di Catania hanno accolto il motivo di ricorso nel quale è stato evidenziato un rilevante vizio del procedimento di adozione ed approvazione del Piano e lo hanno annullato in toto. I giudici, però hanno fatto riferimento anche «ad una carente e sommaria motivazione sul piano tecnico-urbanistico dei singoli vincoli apposti sui terreni di proprietà delle aziende ricorrenti».

Il primo ad esprimere un comento sulla vicenda è stato il neo sindaco di Brolo.

«Da questo momento – commenta con soddisfazione Laccoto – si aprono spazi per una fase di concertazione con la Regione Siciliana affinché – ferma restando l’esigenza di custodire e valorizzare quegli ambiti paesaggistici effettivamente meritevoli di tutela – si possano rivisitare e ridefinire i vincoli precedentemente imposti sul territorio comunale di Brolo con l’obiettivo di favorire uno sviluppo socio-economico compatibile con le vocazioni ambientali».