L’appuntato dei carabinieri di Milazzo, Francesco Moschini, 40 anni arrestato lo scorso 29 ottobre perchè accusato da una serie di reati tra cui abuso d’ufficio, stalking ed estorsione ai danni di una giovane imprenditrice, rimane ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame di Messina, però, ha accolto in parte il ricorso degli avvocati difensori annullando il reato di estorsione. Moschini, secondo le accuse iniziali, avrebbe chiesto dei soldi alla donna con cui aveva intrapreso una relazione sentimenatle degenerata poi, appunto, per questioni econonomiche.

A carico del carabiniere, difeso degli avvocati Tommaso Calderone e Gaetano Pino, resta, dunque, l’accusa per un episodio di presunto abuso d’ufficio legato al posto di blocco effettuato nei confronti della donna, ed il reato di stalking. La procura ha disposto l’incidente probatorio ed estrapolato i messaggi Whatsapp dal telefonino sequestrato al momento dell’arresto per cristallizzare gli indizi raccolti. L’indagine è partita da una intercettazione telefonica casuale tra due suoi colleghi carabinieri che commentavano la condotta privata di Moschini.