Il sindaco Giovanni Formica in aula consiliare (FOTO OGGI MILAZZO)Rimangono a rischio i precari, il sindaco Formica: «La nota della Regione non salva il comune di Milazzo» 14 Ottobre 2018 Cronaca 13 Commenti «Lo ritengo un atteggiamento criminale quello di chi sostiene che senza l’approvazione degli strumenti finanziari si possa procedere alla conferma dei contrattisti nel nostro comune». A sostenerlo è il sindaco Giovanni Formica che commenta con Oggi Milazzo la nota inviata ai 38 centri siciliani in dissesto o in riequilibrio finanziario a firma di Margherita Rizza, dirigente generale dell’assessorato regionale alle Autonomie Locali. La missiva datata 11 ottobre, secondo l’interpretazione che hanno dato alcuni consiglieri comunali, garantirebbe la copertura finanziaria dei costi del personale e, dunque, non sarebbe necessaria l’obbligatoria approvazione di tutti i bilanci. A Milazzo all’appello ne mancano ben sei: il consuntivo 2014 è stato approvato venerdì scorso dal consiglio comunale presieduto da Gianfranco Nastasi all’unanimità dei presenti (23 voti) senza modificare una virgola dopo quasi cinque mesi di discussioni. Senza i bilanci l’amministrazione Formica, di fatto, è paralizzata e stenta a garantire anche i servizi essenziali nonostante in cassa abbia milioni di euro da spendere. Ma in aula si continua a discutere. «La nota della dottoressa Rizza (che non è una circolare) – spiega l’avvocato Formica – rassicura i comuni sotto l’aspetto economico, infatti si parla di totale copertura finanziaria da parte della Regione per quanto riguarda i costi dei precari per l’anno 2018 (perché fino ad oggi non vi era certezza e si andava avanti di mese in mese), per il 2019 e 2020. Naturalmente nel 2019 potranno prorogare solo gli enti che hanno avviato i processi di stabilizzazione. Per poterli avviare, bisogna avere approvato il “Piano triennale del fabbisogno“ e inviarlo alla Cosfel, Commissione di stabilità degli Enti Locali del Ministero dell’Interno, che lo deve esitare favorevolmente. In assenza di bilanci, così come stabilito dalla norma nazionale – il decreto legge 133/2016 – non è possibile avere l’approvazione del Piano triennale del fabbisogno, dunque, a catena, le stabilizzazioni e la conseguente proroga del contratto dei precari dal 1 gennaio 2019. La proroga si può fare solo se finalizzata alla stabilizzazione. Chi dice il contrario illude decine di padri di famiglia», conclude Formica. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 6.060 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT