IL COMMENTO. «In confronto a lui Giuda era un pivello». Carmelo Pino lo ripeteva come un mantra. Io c’ero nel suo ufficio bunker quella sera. Nella confusione ero riuscito ad entrare e nessuno mi aveva allontanato impegnati a metabolizzare il dramma politico consumato pochi minuti prima. Non si dava pace: com’era potuto accadere? Purtroppo la colpa non è stata di Pino (che aveva altre colpe politiche) ma di una mozione di sfiducia fatta con intelligenza e un’arguzia politica non comune, al contrario di quella discussa venerdì scorso in aula consiliare a dir poco dilettantesca.

DICIOTTO VOTI. Giovanni Formica è stato il secondo sindaco di Milazzo ad essere oggetto di una mozione di sfiducia. Il primo fu Carmelo Pino. Anche quella volta – era il 22 gennaio 2000 – pochi avrebbero scommesso che la mozione passasse. A firmarla erano stati in tredici ma, in virtù della legge elettorale dell’epoca, servivano diciotto voti utili per essere approvata. Eppure, è bastata poco più di un’ora per liquidare la pratica e rispedire in via Umberto I°, un Pino ancora incredulo e febbricitante.

«La volontà di dodicimila elettori annullati da diciotto consiglieri», ripeteva. Molti dei protagonisti di quella “svolta” venerdì sedevano ancora in aula: da Nino Italiano a Gianfranco Nastasi e Carmelo Torre. Nel 2000 i “traditori” che hanno consentito al centro sinistra di liquidare l’amministrazione sono balzati fuori dagli stessi partiti del centrodestra (all’epoca Polo delle Libertà).

IL “CARO MARCELLO”. Mi ricordo le parole di fuoco di Carmelo Pino il quale, credendo di proseguire la legislatura, invece di fare una mea culpa non lesinò critiche a nessuno. Come poteva passare la mozione? Il consigliere di Forza Italia Nanì, quello che negli ultimi giorni era diventato il “caro Marcello” (fratello di Gaetano, attuale consigliere) non poteva tradire. Poche ore prima si era tenuta una cena con tanto di brindisi a base di bollicine. «In confronto a lui Giuda era un pivello – ripeteva ai fedelissimi nel suo ufficio».

In realtà a “pugnalare” il sindaco dovevano essere in diciannove. Ma all’ultimo momento Nino Italiano (Cdu), lo stesso che venerdì ha preso la parola a nome dei consiglieri vicino a Formica, si è tirato indietro. Il partito non poteva essere compromesso, ne avrebbe fatto le spese innanzitutto Carmelo Torre, oggi assessore dell’esecutivo mamertino, in quei tempi assessore provinciale nella giunta Buzzanca.

LA MOZIONE CIVETTA. La mozione firmata da dodici consiglieri era stata da sempre uno specchietto per le allodole. Quella vera è stata vergata da diciannove esponenti dell’organo consiliare, legati tutti da un patto di ferro. Ognuno di loro aveva firmato, oltre alla sfiducia, le proprie dimissioni irrevocabili. Se qualcuno avesse tentato di fare il furbo tirandosi indietro all’ultimo momento, il capogruppo Ds Ciccio Italiano, oggi esperto del sindaco, lo stratega dell’operazione assieme al compianto Ciccio De Pasquale (An), avrebbe presentato l’atto al protocollo di palazzo dell’Aquila. Insomma le alternative erano due: o andarsene a casa da solo o sciogliere l’intera amministrazione.

I diciotto, sabato 22 gennaio 2000, erano arrivati contemporaneamente a palazzo dell’Aquila, provenivano da un “ritiro” a Venetico. Un boccone in un ristorante e poi subito in auto: c’era da sciogliere un’amministrazione comunale.

Il primo a congratularsi con Ciccio Italiano è stato un segretario di partito del centrodestra. Non si parlavano da oltre un anno. L’ha aspettato davanti al municipio, e mentre il consigliere Massimo D’Amore fumava un cubano e all’azzurro Gianfranco Nastasi brillavano gli occhi, lo ha baciato sussurrandogli all’orecchio: “Grazie”.

La sera hanno festeggiato a casa di De Pasquale con del “pescestocco a ghiotta”. Questa volta l’opposizione – che potrà ritornare all’attacco tra sei mesi con un eventuale seconda mozione – si è accontentata di una buona pizza accanto al municipio. Con tanto amaro in bocca. Ma la pizza non c’entrava.

Gianfranco Cusumano

 

 

Subscribe
Notificami
guest
9 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
La Stuppa Bastiano
La Stuppa Bastiano
6 anni fa

Stanno festeggiando la m…….chia! Incapaci di tutto!

enzinomollica
enzinomollica
6 anni fa

detto che, oggettivamente, giovanni formica è tra i peggiori amministratori di questa città e che ha tantissime pecche…sarà una coincidenza ma, guarda un po’, da quando il ministero dell’interno ha stabilito il 10.06 per le elezioni di messina, sono piovute, insistentemente, due mozioni di sfiducia. non è che questo gruppo sia un po’ troppo egoista??? non fate del bene alla città, anzi!!!

enzo
enzo
6 anni fa

povera Milazzo e poveri milazzesi, in che mani stiamo !!!

ringhio89
ringhio89
6 anni fa

fate pubblicita’ al redattore di un vostro giornale online concorrente?

Francamente Formica sta deludendo…ma molti attacchi sono gratuiti e spesso fatti grazie al giornale di cui sopra

Ergo sti consiglieri pensassero a lavorare invece di pensare come mandare a casa Caio e/o Sempronio

Guido
Guido
6 anni fa

Gran bell’articolo.
Complimenti Gianfranco.
Una buona stampa migliora sempre la qualità del confronto politico.