Su disposizione del sostituto procuratore del Tribunale di Barcellona Federica Paiola è stata sequestrata l’area in cui stamattina si è verificato un incendio intorno alle ore 9,40. Gli agenti del commissariato di Milazzo hanno recintato l’area e messo i sigilli. Sul posto gli uomini della polizia scientifica che hano fatto dei rilievi, ei tecnici dell’Arpa di Messina che hanno effettuato rilievi. Si cerca di capire se vi sono stati guasti tecnici o errori umani.

LE CAUSE. Nel pomeriggio sono stati diffusi ulteriori dettagli sulle cause. A quanto pare la fuoriuscita di prodotto è avvenuta mentre si stava effettuando la taratura di un contatore, un misuratore fiscale che quantifica il passaggio del materiale diretto o proveniente dalle petroliere o tra i vari impianti.

I FERITI. Le condizioni dei tre feriti non destano preoccupazioni. Domani potrebbe essere dimesso dal Centro grandi ustioni di  Catania l’operaio che è stato trasportato in tarda mattinata dall’ospedale di Milazzo per precauzione e ulteriori controlli.

L’INCONTRO A ROMA. Nel pomeriggio a Roma si è tenuta una riunione al Ministero dell’Ambiente a cui ha preso parte anche l’assessore all’Ambiente Damiano Maisano. Si tratta dell’ennesimo incontro per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) proprio alla Raffineria di Milazzo. La Conferenza ha deciso di aggiornare i lavori a Gennaio per consentire al sindaco di Milazzo e al commissario di San Filippo del Mela di presentare le proprie determinazioni in materia sanitaria; consentire a tutte le amministrazioni competenti in materia ambientale di formulare i propri pareri in merito al parere istruttorio conclusivo; consentire al gestore di formulare il proprio parere sulla proposta di piano di monitoraggio e controllo.

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Milena
Milena
6 anni fa

Massimo lei ha propio raggione.pero poi il latte non CE piu

massimo
massimo
6 anni fa

Ma bisogna subire incidenti per fermare? Caro Ministero, Cari Sindaco e Commissario , care amministrazioni di pseudocompetenza ambientale: ora basta.
Fermatevi. Che il Natale vi faccia riflettere. Il ciclo economico delle industrie di raffinazione è finito da tempo in occidente. Smettiamola. Ammortizzate quanto possibile degli impianti e ridateci ciò che ci avete espropriato: il territorio la salute, la sicurezza.

Lino
Lino
6 anni fa
Reply to  massimo

Chiudere al più presto, salvaguardando i lavoratori, ricollocandoli o pensionandoli in anticipo

Oskar
Oskar
6 anni fa
Reply to  massimo

Sono d’accordo, anche perché vorrei proprio vedere di cosa camperebbe Milazzo, affossata da questa amministrazione in tutti i settori dell’economia.

Davide
Davide
6 anni fa
Reply to  Oskar

Quell’area avrebbe dovuto essere dal principio una zona turistico-ricettiva, attrezzata con acconce strutture compatibili col territorio e quindi strettamente connessa al paesaggio circostante, nonché al mare, di cui dovremmo avere più rispetto e cura. Area attrattiva che non avrebbe recato squilibri ambientali rilevanti, alterazioni alla nostra salute e, non da meno, avrebbe offerto centinaia di posti di lavoro, per così dire, ‘puliti’. Altro che Taormina! E invece lo schifo, la fogna, l’obbrobrio, lo squallore, la bruttezza…!

Margherita
Margherita
6 anni fa
Reply to  massimo

Condivido totalmente. Amo Milazzo, ma un paese con tante bellezze naturalistiche , ambientali e architettoniche non può più accettare uno scempio del genere.