Le mie mani hanno gestito 930 miliardi di euro in 10 anni: non so nuotare, nè sciare ma so fare una cosa che si chiama governare”: le parole di Nello Musumeci ieri sera al comizio elettorale nel Palatenda di Brolo, gremito con duemila persone, a sostegno della candidatura in Forza Italia del deputato regionale Nino Germanà. “Ho amministrato per tanti anni una delle provincie più grandi del Sud Italia – ha detto – e l’ho portata ai primi posti per indice di gradimento e vari altri parametri di qualità e non so com’è fatto un avviso di garanzia. Io non ho uno slogan: il mio slogan è la mia storia personale”. Non ha usato mezzi termini il candidato  che ha sparato a zero sia contro i grillini che contro Crocetta: “I seguaci di Grillo sono fanatici, presuntuosi. Cancelleri mi invita ad un confronto, ma lui non ha mai amministrato neanche un condominio quindi in cosa dovrei confrontarmi con lui? – ha proseguito Musumeci – dopo cinque anni di disamministrazione di questa Regione, non possiamo permetterci di consegnare la Sicilia nella mani di gente improvvisata. Non hanno ancora gestito nulla e già vari loro rappresentanti sono indagati».

Musumeci ha poi elegiato la storia familiare dei Germanà: “Hanno sempre dato contributi positivi alla politica e al territorio». 

Ad arricchire la serata due eccellenze siciliane presentate da Alfredo Lo Faro: i musicisti Pietro Adragna, pluricampione di fisarmonica, e il chitarrista Francesco Buzzurro, i quali hanno voluto omaggiare il pubblico con medley di pezzi noti per dimostrare la loro vicinanza al candidato.

A concludere la serata è stato proprio Germanà, visibilmente commosso: “Sono abituato a parlare spesso in pubblico ma quando mi trovo di fronte il mio paese, non è facile trattenere le emozioni. Io non chiedo voti in giro per i negozi, spero e penso di meritare la preferenza: se verrò eletto, continuerò a fare quello che ho fatto durante questo mandato. Cito soltanto alcune delle cose di cui vado orgoglioso: dal salvataggio dell’ospedale Piemonte, ora accorpato all’IRCCS Neurolesi, che porta la mia firma grazie all’aiuto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin al disegno di legge sull’autonomia finanziaria dei parchi aercheologici e l’istituzione di quello di Tindari, dalla riapertura del Museo Regionale di Messina, dopo 30 anni di stasi alla creazione di una classa dirigente giovane e ancora tantissime interrogazioni parlamentari e proposte di legge. Sarà vicino – ha continuato Germanà – soprattutto ai sindaci, che spesso nello Stato non trovano un alleato, ma un nemico».