A finire agli arresti domiciliari stanotte sono stati il sindaco di San Filippo del Mela Pasqualino Aliprandi e il suo vice, Giuseppe Recupero, ma a rischiare grosso sono stati anche gli altri due indagati: l’ex consigliere comunale Massimiliano Ragno e l’allora sindaco Peppe Cocuzza. Anche per loro la Procura di Barcellona aveva richiesto la misura che però è stata rigettata dal Giudice per le indagini preliminari in quanto al contrario dei primi due che attualmente ricoprono incarichi amministrativi avrebbero teoricamente potuto reitare il reato. Secondo gli inquirenti, nel 2006, i quattro avrebbero ritardato deliberatamente a esaminare la richiesta della società Area srl con a capo il palermitano Donato Didonna per realizzare la “La città della moda, del commercio e della tecnologia”. Successivamente, invece, prospettato tutta una serie di ostacoli all’iter della concessione per ottenere denaro in cambio delle autorizzazioni.

Lo si legge nelle 54 pagine di ordinanza a firma del gip di barcellona Fabio Gugliotta. Una vicenda legata al ritardo con cui l’amministrazione di San Filippo del Mela ha rilasciato i relativi permessi per il centro commerciale.

Sullo sfondo della vicenda c’è la figura dell’avvocato barcellonese Rosario Pio Cattafi e la richiesta, attraverso la società Dibeca, della concessione per la realizzazione del parco commerciale di Barcellona. Indagando su quei fatti, gli uomini del Reparto Operativo Speciale hanno scoperto che il gruppo di Cattafi era interessato anche all’area commerciale di San Filippo del Mela.

Per gli investigatori l’immobiliarista G. G., (deceduto nel 2014) , avrebbe tutelato gli interessi di Cattafi ed è colui che – secondo le carte dell’inchiesta – nel settembre 2011 avrebbe consegnato a Recupero 12 mile euro nei pressi del cimitero filippese da dividere – a quanto pare – con altri tre esponenti dell’amminisrazione. La società Area srl si era rivolto in un primo momento anche ad un altro intermediario, l’avvocato mamertino Franco Sciotto, ex assessore regionale Psdi, che peró, sempre, nel 2011 ha rinunciato all’incarico.

L’intero iter del centro commerciale  sarebbe stato viziato. Nella consulenza tecnica svolta su incarico del Pubblico Ministero, alla quale si fa rinvio, evidenziava che il relativo piano di lottizzazione – approvato dal Consiglio Comunale di San Filippo del Mela con la delibera n. 26 del 12/12/2011 – era illegittimo, perché dimensionato con indici e parametri non corrispondenti a quelli definiti dall’art. 10 delle norme tecniche di attuazione del P.R.G. e perché sprovvisto della necessaria valutazione di impatto ambientale (V.A.S.) da parte delle competenti autorità regionali; inoltre, il progetto del realizzando centro commerciale non era assentibile, perché sovradimensionato e non rispettoso dei parametri urbanistici ed edilizi, oltre che non compatibile con le specifiche caratteristiche ambientali del contesto in cui l’opera avrebbe dovuto inserirsi.