Dieci euro per 3200 ricorrenti, totale: 32 mila euro. Da quello che traspare dalle parole ammiccanti del sindaco Giovanni Formica se non è un “business del ricorso” poco ci vuole visto che quello contro le bollette della Tarsu (rifiuti) emesse dagli uffici comunali è una vera corsa. In realtà lui è un “esperto”: assiene all’ex consigliere Franco Scicolone fu fondatore del comitato che contribuì a mettere in ginocchio l’Ato Me2, presentando migliaia di ricorsi per impugnare le tariffe irregolari applicate ai cittadini mamertini. Qualcuno definisce quell’esperienza una rampa di lancio determinante per il successo elettorale del 2015 lo portò dritto al primo piano di Palazzo dell’Aquila. Ora, dall’altro lato della barricata, ci sono anche i suoi avversari politici. A cominciare dal capo dell’opposizione, Pippo Midili. E le stilettate non mancano sulla valanga di bollette, circa 16 mila, che in questi giorni le poste stanno recapitando ai cittadini, in alcuni casi sollecitando pagamenti già effettuati o debiti già caduti in prescrizione.

“Innanzitutto giova dire che ci sono comitati e comitati – sottolinea Formica in una nota del Comune –  In passato ce n’è stato uno, meritoriamente guidato da Franco Scicolone e del quale ho fatto orgogliosamente parte, che ha condotto una battaglia contro la Tariffa di Igiene Ambientale, imposta dall’Ato in maniera illegittima senza che fosse stata preventivamente istituita dal Consiglio Comunale. Quel comitato non chiedeva soldi ai cittadini, che acquistavano le necessarie marche da bollo ed erano presenti alla loro apposizione sugli atti. A conti fatti, quel comitato ha condotto e vinto una battaglia mettendo di tasca propria circa 4.000 euro per carta, fotocopiatori, toner e benzina e quando, poi, le bollette del 2010 sono state ricalcolate in maniera corretta, senza guardare a chi fosse il Sindaco, ha invitato tutti i cittadini a pagare la Tarsu, perché è giusto così ed ha iniziato ad aiutare tutti quelli che, negli anni, avevano versato più del dovuto».

Formica, poi, parla del presente.«Potrebbero esserci comitati, ai giorni nostri, che chiedono ai cittadini ricorrenti un contributo di 10 euro per le spese. Se ciò fosse, per un ricorso al Tar contro le bollette della spazzatura, presentato da 3200 persone riunite in un unico atto, un simile comitato incasserebbe 32.000 euro. Non male. Ovviamente ci sarebbero fatture emesse in favore di ciascun ricorrente per rendicontare puntualmente tutte le spese sostenute».

In attesa che qualcuno gli mostri le fatture da 32 mila euro, il primo cittadino sottolinea che «il Comune non minaccia nessuno e chiunque si senta leso in un proprio diritto fa benissimo a difenderlo in giudizio, ci mancherebbe pure. Allo stesso modo chi si candida a difendere i cittadini ha il dovere di spiegare come stanno realmente le cose e cosa ha fatto. È stato presentato un ricorso al Tar e non si è chiesta la sospensiva. Questo significa che il responsabile dell’Ufficio tributi (e non il Sindaco, che tra i suoi compiti non ha quello di occuparsi di bollette), ha il preciso dovere di chiedere i pagamenti ai cittadini, altrimenti ne risponde personalmente. Qualora, poi, il ricorso fosse accolto, darà piena esecuzione alla sentenza».

Il gruppo consiliare di Milazzo Futura, guidata da Pippo Midili, non tarda a far sentire la sua voce. E tira fuori fatture di studi legali che avrebbero difeso non gratuitamente ma con 200 euro a ricorso (il nome non è stato diffuso). «Plaudiamo anche noi ai comitati di una volta, di cui il sindaco dichiara apertamente esserne stato parte, che, al netto dei contributi spontanei lasciati dai cittadini e delle spese richieste con nota da uno studio legale di Milazzo per circa 200 euro a persona,  oltre un costo forfettario, richiedevano solo marche da bollo per i ricorsi contro l’Ato Me2 e poi, in una sorta di appendice proponevano fantomatiche compensazioni che oggi, questa Amministrazione e questo sindaco intimano invece di pagare con avvisi di accertamento che, nella maggior parte dei casi, sono prescritti. A guardarla con occhio critico c’è di che preoccuparsi. Peccato che quei comitati non esistano più».

«Sarebbe interessante sentire cosa avrebbero da dire ai cittadini infuriati a cui, gratuitamente, qualche altro comitato, di cui il Sindaco non fa parte, sta prestando la propria opera per evitare che dalle tasche dei cittadini vengano prese somme non dovute o già pagate e adesso richieste. In quanto agli avvisi errati emessi, secondo il Sindaco, per colpa della devastazione in cui ha trovato il Comune, dovrebbe trovare un accordo con se stesso», conclude Milazzo Futura.

Secondo Milazzo Futura il ricorso al Tar di Catania è stato proposto impugnando tre atti deliberativi del Comune, tutti e tre provenienti da soggetti diversi ma con il medesimo oggetto e con le medesime imposizioni per i cittadini. «Nessun ricorso è stato proposto sulle bollette perché, come il Sindaco sa perfettamente, trattandosi di avvisi bonari, in molti casi non recapitati, non potevano essere impugnati ne al Tar di Catania, non competente per materia,  ne tanto meno alla Commissione Tributaria dove invece è possibile ricorrere sugli avvisi di accertamento quando saranno recapitati».

 

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ciccio
ciccio
7 anni fa

«… ed ha iniziato ad aiutare tutti quelli che, negli anni, avevano versato più del dovuto». Ti chiedo appunto questo: come mai mi hai “aiutato” per andare in compensazione e ora che sei sindaco mi dici che invece non potevo andare e mi chiedi di pagare anche gli interessi di mora e …? Ovviamente non avrai il coraggio di rispondermi

Salvuccio
Salvuccio
7 anni fa

Unu non sebbi e l’autru non giuva!!! Politicanti

Paolo
Paolo
7 anni fa

Domandarsi come mai, i “politici” milazzesi, o presunti tali, abbiano o facciano parte di comitati, paralleli alla gestione comunale, sarebbe lecito. Questo approccio a 360 gradi sarebbe utile all’antitrust, se ne fosse interessata, per cercare di capire come dei consiglieri o altre figure “politiche”, siano tenacemente avvinghiate a tutto ciò che ruota intorno all’amministrazione. Nepotismo siculo 2.0

eddy
eddy
7 anni fa

Casa dire ? Tra l’uno e l’altro, dopo aver pagato 404 euro in più all’ATO ME2 negli anni 2007-2009, mi trovo ancora nei ruoli dei debitori di tale società ( per aver pagato solo il 70% di alcune fatture con tariffe dichiarate non valide ) e con Riscossione Sicilia che mi rincorre ed insieme mi costringono, con tutte le mie buone ragioni , a fare un c/ricorso alla Commissione Tributaria Regionale. Questa è diventata la nostra Italia.

Napoleone
Napoleone
7 anni fa

La guerra dei furbi a spese di noi cittadini onesti