piatto1Una mostra dedicata al mare e un menù creato da uno degli chef emergenti più bravi d’Italia ispirato ai dipinti. All’interno del nuovo ristorante dell’Eolian Milazzo, la struttura alberghiera più prestigiosa del comprensorio con 4 stelle superior, da oggi, 1 agosto, si darà vita ad un esperimento che vede una inedita sinergia tra il pittore Salvo Currò e lo chef Davide Guidara. Non solo si potranno ammirare le cinquanta tele e acquerelli che vedono protagonisti i pesci e il mare azzurro declinato in tante varianti ma, anche, sedersi a gustare portate ispirate dalle opere d’arte.

piatto2Sia la mostra che il menù fisso si chiamano #Solopesci. Perché di arte si parla anche quando ci si siede a tavola. E nel caso specifico dell’Eolian Milazzo non è solo una suggestione quando ai fornelli c’è Davide Guidara, 22 anni, ma un curriculum “stellare” con esperienze al Don Alfonso a Sant’Agata sui due golfi, sulla costiera amalfitana (due stelle Michelin), da Michel Bras (3 stelle Michelin) in Francia, ed, infine, al “Noma” di Copenaghen (tre stelle Michelin) giudicato per ben quattro volte il miglior ristorante del mondo secondo la classifica The World’s 50 Best Restaurants della rivista Restaurant. Un vero talento Guidara, ed ha scelto l’Eolian Milazzo per esprimersi al meglio.

piatto3Il menù, sviluppato dallo chef dell’Eolian Milazzo, nasce osservando i colori, il soggetto, la base con cui vengono colorati. «Io e la mia brigata – spiega Guidara, nato in provincia di Benevento ma con radici messinesi – abbiamo studiato ogni singolo quadro e poi creato la ricetta in base alle emozioni che ci trasmetteva. Il mio quadro preferito – rivela – si chiama “Il solitario”. E’ un pesce che risalta su tutti gli altri con varie tonalità di azzurri. Come la mia cucina piena di contrasti in cui la papilla gustativa gioca sempre. Gli stessi contrasti delle opere di Salvo Currò che vengono visualizzati sui piatti con materie prime di altissima qualità e il ritorno a gusti antichi. Basti pensare che utilizziamo zucchero, sale, burro, aceti, pane prodotti da noi».

Da entrambe le opere d’arte, sia quelle di Currò affisse ai muri della sala che nei piatti di Guidara, emergono con forza i profumi, i sapori, i colori , i paesaggi, il mare. Ciò che prepotentemente colpisce nelle sue opere è la profonda sensibilità con cui l’artista dipinge i pesci. Essi esprimono una forte umanità. I loro “occhi” sembrano voler comunicare allo spettatore un forte messaggio: di gioia, o di terrore a seconda della situazione, ma in ogni caso essi “parlano” allo spettatore.

«Siamo riusciti a creare un gemellaggio profondo tra arte e cucina – conclude Guidara – visitare una mostra e assaggiare un piatto è come seguire due correnti, apparentemente diverse ma che sfociano nello stesso mare. Arte e cucina sono la stessa cosa».

(ARTICOLO PUBBLI-REDAZIONALE A CURA DI EOLIAN MILAZZO)