Sono state solo sei le società italiane che hanno ottenuto un prestito dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI) nell’ambito del cosiddetto Piano Junker, un piano per rilanciare la crescita economica in Europa. Il finanziamento ricade nell’annualità 2015 ma i dati sono stati ufficializzati solo nei giorni scorsi. A sorpresa, tra colossi come Trenitalia e Telecom, c’è pure la Raffineria di Milazzo s.c.p.a. La Ram ha ottenuto 30 milioni di euro direttamente dalla Banca Europea, altri 80 sono stati garantiti dallo stesso istituto tramite un pool di banche italiane. Complessivamente si tratta di 110 milioni euro da impiegare per il miglioramento delle performance energetico – ambientali. La Ram, joint venture paritaria tra Eni e Kuwait Petroleum con un capitale sociale interamente versato di 171 milioni di euro, è l’unica azienda del Meridione ad avere superato i severi controlli sia contabili (hanno verificato la solidità dei bilanci) che sulla validità tecnica ed ambientale dei progetti.

Alle Ferrovie dello Stato la Bei ha concesso un prestito da 950 milioni per l’ammodernamento delle reti ferroviarie nazionali e locali, soprattutto nel Mezzogiorno. Altri 300 milioni, garantiti dal Piano Juncker, sono stati poi sbloccati per Trenitalia per consentire l’acquisto di 49 nuove motrici e 250 carrozze. E 500 milioni a Telecom per la diffusione della banda larga.