Un laboratorio di geostoria e una mini conferenza di disegno tecnico e composizione architettonica per gli studenti delle terze classi della scuola media “Garibaldi”. Gli alunni sono stati seguiti dagli architetti  Angela Currò e Francesco De Gaetano che hanno aiutato gli studenti in un percorso di crescita culturale. Tutto è partito dal progetto “Laboratori Metropolitani Seul” organizzato da diverse università italiane ed estere. L’area di studio in origine consisteva in quattro blocchi edilizi, sorti negli anni ‘60 sul sedime di una ex fascia tagliafuoco a seguito della Guerra di Corea nel cuore di Seul. Il nuovo progetto di Angela Currò e Francesco De Gaetano, non intacca l’anima storica originaria, ma ne lascia la traccia tramite l’ossatura dell’organismo edilizio preesistente della metropoli occidentalizzata che, con i suoi 11 milioni di abitanti, accoglie turisti e professionisti in cerca di nuove esperienze. Gli alunni hanno visto come si è realizzato un progetto di città verticale, una selva di pilastri in acciaio dai 1.000 metri di lunghezza sovrastati da un “cappello” , spazio multifunzionale la cui forma riprende il negativo del profilo della struttura, ed attraversati da “serpenti rossi”, rossi come il colore delle nostre arterie (ovvero una sorta di tunnel, corridoi, spazi comuni), i quali fungono da “condensatori sociali” che non trasportano sangue, ma uomini , tanta umanità.

“SewoonSangga: the Vertical City”; laboratorio e mini conferenza hanno avuto da qua il loro avvio. Ma un mondo lontano, ricco di fascino e tradizioni differenti dalle nostre, ha catturato l’attenzione degli alunni che hanno rivolto tante domande sulle abitudini, la cucina, lo sport, il vestiario delle teenagers coreane, e le curiosità , sono divenute vive, interessanti, palpabili , attraverso una serie di foto scattate in Corea che hanno immortalato gli svaghi dei coreani. Gli alunni delle terze inoltre, attraverso le diapositive hanno “ passeggiato” tra le mille bancarelle e laboratori low tech che offrono pietanze dai sapori forti e dall’odore penetrante di spezie che tanto si discostano dalla nostra tradizione gastronomica e con le quali noi occidentali non avremmo mai immaginato di poter deliziare i nostri palati.