Subacquei “fuori” dall’Area marina di Milazzo: «Modificate i confini» 27 Febbraio 2016 Ambiente 14 Commenti Non solo i pescatori tradizionali hanno qualcosa da dire in merito alla istituzione dell’Area Marina protetta di Capo Milazzo. Ad intervenire all’incontro nel quale verrà presentata la cosiddetta bozza di “zonizzazione” (verranno diffusi i dettagli sulla estensione), martedì 1 marzo, nella sala consiliare del comune di Milazzo, saranno anche i pescatori subacquei in apnea che abitualmente si immergono nelle acque di Milazzo. Distribuiranno una comunicazione che verrà consegnata ai relatori e ai partecipanti del convegno per « far sentire la nostra voce visto che, anche se spesso non veniamo neanche presi in considerazione visto il nostro esiguo “peso” politico». «In attesa di scoprire quale sarà l’estensione e la definitiva divisione in zone della nascente Area Marina Protetta di Capo Milazzo – si legge in una nota – noi pescatori subacquei in apnea vorremmo rivolgere agli Enti che si stanno occupando di questa importante realtà alcune brevi e ponderate considerazioni. Tra tutte le attività di pesca, quella subacquea è certamente la più selettiva e meno impattante nei confronti dell’ambiente. Non vogliamo fare confronti con la pesca professionale, una barca da pesca in un solo giorno può prelevare più pesce che un apneista in un anno o in una vita, ma semplicemente rispetto agli altri pescatori amatoriali che esercitano la loro passione utilizzando una canna da pesca o una lenza quella subacquea ha dei limiti che la rendono certamente più sostenibile». I pescatori subacquei non credono che “la zona C sarà aperta a tutti”. «Forse la gran parte dei lettori non lo saprà, ma noi sappiamo benissimo che in base alle normative nazionali la pesca subacquea è esclusa in tutte le zone delle Aree Marine Protette – precisano – Solo la pesca subacquea, si badi bene, gli altri pescatori dilettanti ed i professionisti potranno farlo. Sulla base di quello che abbiamo detto prima continuiamo a non capire il perchè di questa assurda, illogica esclusione proprio della forma di pesca meno esercitata, più selettiva e più sostenibile, ma questi sono misteri racchiusi nelle “stanze dei bottoni”». Nel documento chiariscono , inoltre, che «non stiamo scrivendo queste nostre considerazioni per ottenere un’impossibile permesso di pesca in zona C, siamo consapevoli del fatto che ci sarà sempre vietato a meno che non vengano cambiate le norme a livello nazionale, a livello locale sappiamo solo che ogni promessa equivale ad essere presi in giro. L’unica cosa che possiamo chiedere in questa ultima fase preliminare alla definitiva istituzione dell’AMP di Capo Milazzo, alla quale noi pescatori subacquei, si badi bene, siamo assolutamente favorevoli è che venga lasciato uno spazio libero da vincoli in cui esercitare la nostra passione. Si tratterebbe semplicemente di far iniziare la area protetta solo qualche centinaio di metri più avanti, ad esempio (stiamo facendo solo un’ipotesi) anzichè alla Punta del Tono porre la boa del limite Ovest della riserva alla Punta dell’Impiccato. Così i pescatori in apnea di Milazzo (si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di permettere la pesca solo ai residenti) avrebbero un loro “spazio vitale” per continuare ad immergersi nell’ambiente che amano». I pescatori subanque sottolineano che «al di fuori di Capo Milazzo esercitare la pesca subacquea è praticamente impossibile per decine, se non centinaia, di chilometri sia ad Est che ad Ovest, visto che tutto il litorale ed i fondali che circondano Milazzo sono costituiti quasi soltanto da sabbia e fango, assolutamente improduttivi per il tipo di pesca che esercitiamo». Sull’argomento è intervenuto anche Antonio Aruta, consigliere regionale per la pesca subacquea della Federazione Pesca Sportiva e Attività Subacquee. «Il mio assoluto sostegno a quanto esposto dai pescatori subacquei di Milazzo e che condivido al 100%. Hanno descritto la questione nella sua verità ed interezza. Io stesso, un po’ di tempo fa, avevo usato simili espressioni per esternare il diritto, sacrosanto ed uguale per tutti i cittadini, di esercitare la propria passione sportiva in un’attività già regolamentata per legge.Mi auguro che si modifichino i confini della AMP, in modo di consentire ai pescatori in apnea milazzesi di fruire del mare al pari degli altri pescatori.In un mondo moderno non si può non tenere in conto, il fatto che la pesca in apnea sia la più selettiva e, mi sia consentito, anche la più sportiva». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 7.519 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT