Si apre forse uno spiraglio nella vicenda del finanziamento Cipe per il depuratore di Milazzo. Il governo nazionale ha infatti agito in sostituzione della Regione per evitare di perdere il finanziamento e ha sbloccato il miliardo e centosessanta milioni che erano previsti per impianti fognari e di depurazione in Sicilia. Questa somma andrà a 47 Comuni (tra i quali quello mamertino) per un totale di 93 interventi. Risorse stanziate circa tre anni fa ma rimaste bloccate senza che venissero affidati gli appalti. Dal 2012 solo il 7% di questi fondi è stato impegnato, circa 80 milioni di euro. E si badi bene non c’è stato solo il rischio concreto di perdere il finanziamento, ma anche due condanne della Corte di giustizia europea per non aver investito le risorse messe a disposizione con la delibera Cipe 60/2012. Una prima lista di Enti locali è stata inserita per gli interventi. Milazzo, secondo quanto si è appreso, nei prossimi giorni riceverà una comunicazione dal commissario per fornire ulteriore documentazione (che a quanto pare era stata però prodotta nei mesi scorsi) e a quel punto avrà l’ok con l’emissione del decreto di finanziamento che consentirà la calendarizzazione urgente della procedura d’appalto dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento dell’impianto di contrada Fossazzo per un importo complessivo di 8 milioni di euro.

Un investimento importante che permetterà la tanto attesa realizzazione della seconda linea depurativa in modo che l’impianto sia pienamente funzionante per un carico inquinante di 40.250 abitanti e possa garantire per tutto l’anno la gestione ordinaria del presidio depurativo compreso i quindici impianti di sollevamento al servizio della rete fognaria.

«Ancora una volta il governo nazionale agisce rapidamente nell’interesse dei cittadini – ha affermato l’on. Tommaso Currò che lo scorso anno di questi tempi presentò una interrogazione all’allora sottosegretario (oggi ministro) Delrio -. Quanto si trascinava da tempo era inaccettabile anche perché diversi Comuni, tra i quali mi risulta appunto anche Milazzo hanno rispettato il cronoprogramma del Cipe e sono stati solo penalizzati dai ritardi della Regione.  Ora occorre accelerare anche perché tale situazione di stasi ha rappresentato una mortificazione per una località turistica come quella mamertina, mettendo in serie difficoltà le politiche rivolte al miglioramento degli standard di qualità della vita, non solo dei residenti ma anche dei numerosi visitatori che vengono a trovarci soprattutto nella stagione estiva. Non bisogna infatti dimenticare – conclude il deputato milazzese – quali risvolti negativi abbia avuto in passato il cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione, che ha costretto gli amministratori del passato a dover inibire la balneazione proprio nei mesi estivi, con conseguente ricaduta negativa per le attività economiche di  natura turistico-ricettiva».