Bonelli e MaranoMarano si candida e denuncia: «Il sottosuolo di Milazzo inquinato di idrocarburi» 21 Aprile 2015 Ambiente 5 Commenti Peppe Marano incassa ufficialmente il sostegno dei Verdi e dei Comunisti italiani e conferma il suo percorso verso la sindacatura con la civica “Milazzo Green”. Stamattina si è tenuta la conferenza stampa con Angelo Bonelli, segretario nazionale dei Verdi e Renato De Luca, segretario provinciale PCdI dove Marano ha ribadito non solo l’impegno politico ma rinvigorito la battaglia contro la Raffineria di Milazzo sottolineando le mancate bonifiche a fronte di uno studio in cui si certifica l’inquinamento da idrocarburi del sottosuolo. «Abbiamo in mano, grazie al senatore Pepe, i dati del ministero dell’ambiente sui livelli di contaminazione di metalli pesanti e idrocarburi del territorio di Milazzo –rivela Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi – è fuori norma anche di 100 volte rispetto al consentito: faremo un volantino e diffonderemo questa triste realtà. L’Eni ha profitti miliardari e deve provvedere alle bonifiche: bisogna essere intransigenti su questo, il Ministero deve attuare le procedure di risarcimento per i danni ambientali come previsto dalle leggi europee. Questo significa che Peppe Marano ha pienamente ragione, che non diceva sciocchezze e qualcuno dovrebbe chiedergli scusa. Nel libro che ho scritto cito la battaglia di Marano a Milazzo. Ci sono grosse similitudini tra la sua lotta e la mia a Taranto. Non siamo contro le industrie ma è giusto avere una regolamentazione». «Pur militando da tempo nei Verdi – ha detto Marano – scendiamo in campo con il Movimento civico “Milazzo Green” perché vogliamo dare la possibilità a chi si riconosce nella nostra battaglia ad aderire al nostro percorso senza problemi di appartenenze politiche. Avremo, ad esempio, candidati in lista del PCdI rappresentati quest’oggi da Renato De Luca della segreteria provinciale». Marano ammette qualche dubbio. «C’erano delle perplessità su questa discesa in campo – dice – ma abbiamo sentito il grande peso morale delle tante famiglie che in maniera privata ci hanno contattato per chiederci di andare avanti. Vi sono persone che mi hanno commosso raccontandomi di come siano al nord per curare le leucemie contratte nel mostro territorio. La nostra attività ha fatto emergere cose gravissime che mi sono costate anche un atto di citazione per allarme sociale da parte dell’Eni, un atto intimidatorio di una multinazionale che influisce pesantemente sulle politiche localiı. Poi ha attaccato il sindaco. «Carmelo Pino ha rilasciato autorizzazioni importanti, come il terzo impianto a idrogeno. A lui addosso la responsabilità di quanto accaduto e quanto accade a Milazzo, in un territorio che non ha piani d’emergenza esterni, cosa da me denunciato in Procura. A Milazzo emerge una contaminazione drammatica delle falde acquifere e dei suoli a causa dei metalli pesanti. Dati nelle mani dei sindaci di Milazzo e San Filippo che tacciono, pur essendo le massime autorità sanitarie del territorio. Non tutelano la collettività e allora lo facciamo noi, facendo corretta informazione, come già fatto in questi anni». Il politico ambientalista cita Gela. «Com’è possibile che a due passi di Milazzo, a Gela, l’Eni investa 2 miliardi per bonificare il territorio e da noi no? Allora c’è un piano nazionale per affossare Milazzo, per aumentare i lavori di greggio nella nostra zona». Il programma di Marano prevede «una politica trasparente e la massima partecipazione». «Noi puntiamo al sociale, a tagliare drasticamente i costi della politica all’interno del Comune. Se avrò la fortuna di diventare sindaco, insieme ai miei assessori ridurrò lo stipendio del 50%, in modo da poter investire queste cifre per migliorare la vita di anziani e bambini». Ora inizia la battaglia burocratica. «Dobbiamo raccogliere 300 firme per presentare la lista al consiglio comunale». Renato De Luca, della segreteria provinciale PCdI, sottolinea che la scelta di candidare i propri esponenti in “Milazzo Green” è stata presa «a livello nazionale». «Insieme ai miei compagni abbiamo partecipato a riunioni con l’intento di riunificare la sinistra che non si riconosce nel Pd. Cosa che non è avvenuta. Faccio un appello: la lista Milazzo Green rimarrà aperta fino all’ultimo giorno a tutti i compagni di sinistra che non si riconoscono nel Partito democratico sfacista». Marano, prima di concludere, punzecchia i colleghi ambientalisti. «Non permetteremo a nessuno di fare le lotte con la mascherine o con i lenzuoli e che poi si candidano nel Partito Democratico – conclude Marano – Associazioni ambientaliste che dicono di non stare col PD e hanno le sorelle candidate. Faremo i nomi, spiegando non solo quali sono i reati ambientali ma dicendovi la verità sui rapporti politici a Milazzo». Sebastian Donzella Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.392 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT