Sia la 147 Alfa Romeo quanto la Daewoo Tagoma coinvolte nell’incidente mortale avvenuto stamattina in via Acqueviole sono state  sequestrate. Da una prima ricostruzione fatta dai carabinieri l’autovettura viaggiava a velocità sostenuta prima di prendere di striscio alcune auto parcheggiate sul lato destro della carreggiata, prima di finire la sua corsa contro un albero. All’interno del mezzo c’erano il conducente Giuseppe Bagnato, operaio edile, 25 anni e nel sedile anteriore Cosimo Pace, 21 anni, fornaio, coniugato, padre di un bambino di pochi mesi, ambedue di Milazzo (il primo viveva in via Gaeta, il secondo in via Feliciata). Bagnato, ultimamente, lavorava a Lipari e ritornava sulla terra ferma solo nel fine settimana. Pace, invece, nonostante il padre abbia un avviato forno nel centro di Milazzo, lavorava per conto suo. Quest’ultimo non aveva con se documenti di riconoscimento, dunque è stato più laborioso identificarlo e contattare i familiari (i carabinieri guidati dal maresciallo Angelo Floramo ci sono riusciti grazie ai contatti nel cellulare).

Secondo quanto hanno rilevato i medici del 118, i due giovani sarebbero morti sul colpo. Dell’auto, dopo l’impatto è rimasto ben poco. La macchina si è talmente accartocciata che per estrarre i corpi senza vita  sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Probabilmente, il giovane conducente, per qualche guasto tecnico della macchina, o per la foratura di una gomma o forse ancora per evitare una buca, avrebbe perso il controllo del mezzo finendo contro l’albero. I due corpi dei ragazzi sono stati trasferiti all’obitorio del nosocomio mamertino, in attesa dell’esame autoptico disposto dal magistrato Mirko Piloni.