ARTICOLO AGGIORNATO. Niente espulsione per il deputato del Movimento 5 Stelle Tommaso Currò, finito sotto accusa per aver firmato ‘in solitario’ un subemendamento alla legge di Stabilità. “Troppo locale e fatto per motivi elettorali”. Queste erano le accuse all’eletto siciliano che, per permettere l’istituzione dell’area marina protetta di Milazzo, aveva cercato e ottenuto i voti di Forza Italia, Pd, Ncd e Sel. Al momento di votare l’avvio della procedure di espulsione, a quanto si apprende, nessuna mano si sarebbe levata tra i deputati riuniti, nonostante in sei avessero chiesto di riaffrontare, anche questa settimana, la vicenda. Al contrario, l’assemblea ha deciso -con 23 voti favorevoli, 21 contrari e 10 astenuti- di optare per una sanzione, che dovrà essere decisa dal capogruppo Federico D’Incà.

Tommaso Currò

Nessun ritorno dunque, almeno per il momento, dell’epoca delle espulsioni e del voto online per decidere della sorte di parlamentari “dissidenti”. La bagarre alla Camera degli ultimi giorni e le polemiche con le istituzioni avevano scaldato nuovamente gli animi. La paura era quella di riempire le pagine dei giornali con le polemiche interne e le discussioni sul gruppo. L’assemblea ha così deciso di bloccare la procedura. (tratto da www.ilfattoquotidiano.it)

AGGIORNAMENTO DEL 5 FEBBRAIO 2014 (Comunicato Movimento 5 Stelle Milazzo)

Si è conclusa, con il voto contrario all’unanimità l’assemblea indetta stamani dal gruppo parlamentare del M5S sulla sua espulsione. Il gruppo a Montecitorio ha deciso di non far partire la procedura per far fuoriuscire dal gruppo il parlamentare. L’accusa era quella di aver fatto approvare un emendamento “troppo localistico” per soli “motivi elettorali” e aver accettato i voti dei colleghi membri della commissione bilancio di Forza italia, Pd, Ncd e Sel, senza ascoltare i colleghi del Movimento. Risulta del tutto evidente che i chiarimenti fatti, dallo stesso portavoce sulla questione dell’emendamento dell’area marina protetta di Capo Milazzo, hanno fugato via tutti i possibili dubbi di trasparenza e opportunismo elettorale che erano stati mossi nei suoi confronti. Gli stessi 6 colleghi “vicini”del movimento che avevano presentato la richiesta di espulsione diversi giorni fa, difatti, neanche si son presentati per la votazione di espulsione. Tommaso Currò, dichiara: tutto ciò dimostra grande maturità da parte dei colleghi che hanno compreso fin in fondo ciò che Pochi sanno che il territorio è caratterizzato da una parte da un rilevante comprensorio industriale e dall’altra parte da un patrimonio ambientale di incomparabile valore quali la spiaggia di ponente e Capo Milazzo, troppo spesso lasciati all’incuria e al degrado. Grazie all’impegno degli Attivisti del Meetup M5S di Milazzo , tanti cittadini di buona volontà e associazioni locali confluite nell’associazione AMP, diversi anni fa si è avviato un meraviglioso progetto che consentisse di preservare al meglio questo patrimonio con la proposta di istituire un’area marina protetta a Capo Milazzo, con quell’emendamento ho portato a casa un risultato per il territorio. Ho chiesto la firma di altre persone per rendere l’emendamento trasversale, perché era una norma utile al territorio e non mera campagna elettorale com’è stata definita”. Il Meetup M5Stelle di Milazzo ha seguito la vicenda con apprensione senza far venir meno la fiducia al suo portavoce cittadino confidando fin dall’inizio, nell’unica soluzione che poi si è concretizzata, dal momento che Il Movimento sin dalla sua nascita ha sempre ribadito che le buone idee per la comunità non hanno colore politico.