Futuro sempre più incerto per la centrale termoelettrica Edipower/A2A di San Filippo del Mela. Dopo un susseguirsi di indiscrezioni poco rosee sul futuro degli impianti, a confermare il limbo in cui si trova la centrale sono gli stessi sindacati (Filctem-Cgil, FlaeiCisl e Uiltec-Uil) che hanno firmato in modo congiunto una nota inviata all’azienda, ai sindaci di Milazzo e della valle del Mela,  e al prefetto di Messina, Stefano Trotta a cui chiedono un tavolo di concertazione per chiarire il futuro. La preoccupazione nasce dalla demolizione dei due gruppi da 160 Mw che abbatterano la potenza produttiva.

Centrale Edipower san filippo del mela

«L’autorizzazione integrata Ambientale rilasciata per la centrale termoelettrica Edipower/A2A del Comune di San Filippo del Mela ha sancito l’imminente dismissione di due gruppi da 160 MW – si legge nel comunicato a firma dei segretari territoriali Pino, Lo Monte e Caruso –  Tale atto unito al costante calo della domanda di energia elettrica e al minor impiego di centrali termiche segnerà a breve il contenimento e dopo poco la scomparsa di questo sito industriale. Le conseguenze per un’area già fortemente penalizzata sul piano produttivo e occupazionale sono disastrose  oltre alla perdita di 300 posti di lavoro (diretti e indotto) comporterà lo smantellamento di un intero comparto economico. Edipower /A2A sinora ha preferito tergiversare snobbando qualsiasi richiesta di chiarimenti avanzata dal sindacato. L’azienda, infatti, a oggi nonostante si sia alla vigilia di un taglio di oltre il 25% della produzione non ha ancora indicato quale dovrà essere il nuovo assetto produttivo, come vorrà impiegare i lavoratori e quali siano i propri progetti sul futuro dell’impianto. La mancanza di un Piano industriale sembra essere anzi per Edipower/ A2A un fondamentale presupposto per arrivare tranquillamente e senza contestazioni, alla chiusura definitiva della centrale. Portare l’azienda a chiarire definitivamente le proprie intenzioni e quindi a ottemperare a un suo preciso obbligo nei confronti dei lavoratori e dell’intero territorio che la ospita – continuano i sindacati –  è un ineludibile necessità per difendere lavoro e occupazione ma è altrettanto importante che anche le istituzioni nazionali, regionali e locali svolgano, ognuno per i propri e diversi compiti, un ruolo attivo nel confronto per verificare e soprattutto per sostenere idonee e nuove soluzioni. L’avvicinarsi del momento nel quale saranno fermati i due gruppi e soprattutto l’idea che a breve gli stessi saranno smantellati ha determinato già un forte aumento della preoccupazione tra le maestranze, che non può essere sottovalutato e che ci obbliga a proclamare l’immediato stato di agitazione del personale e ad avviare con la presente le procedure di raffreddamento previste dalla normativa vigente. In considerazione della legittima esasperazione del personale chiediamo pertanto al Prefetto di Messina di fissare un urgente tavolo di confronto con tutti i soggetti in indirizzo al fine di rasserenare gli animi e definire un utile percorso» conclude la nota.