A mettere mano al portafogli dovranno essere l’ex dirigente Francesco Clemente (28 mila euro), i funzionari Domenico Lombardo (7000 euro), Bonarrigo (9000 euro), Dragà e La Malfa ( 500 euro ciascuno). Come scrive stamani la Gazzetta del Sud, il Comune di Milazzo, con determina del 15 luglio firmata dal dirigente ai “Lavori Pubblici e patrimonio”, Natalia Famà, ha chiesto all’ ex dirigente Francesco Clemente e al funzionario Domenico Lombardo, la restituzione rispettivamente di 35 mila euro e 23 mila euro, che si ritiene siano state indebitamente percepite e che dovranno essere restituite alla Regione. Situazione che riguarda, seppur con cifre minori, altri dipendenti di Palazzo dell’Aquila i quali per errore avrebbero percepito somme nonostante «alcune delle prestazioni professionali non risultavano effettivamente rese dal personale interno in quanto la procedura di appalto concorso seguita per l’affidamento dei lavori ha posto a carico dell’ aggiudicatario dell’appalto la redazione della progettazione esecutiva».

I provvedimenti scaturiscono, principalmente, da un chiarimento della Regione la quale ha sottolineato che  al presidente ed al segretario verbalizzante di una commissione di gara per l’ affidamento di un appalto, che hanno un rapporto di lavoro col Comune, non è dovuto alcun compenso extra per le attività dagli stessi espletate nell’ ambito della procedura in quanto tali attività rientrano nelle funzioni d’ istituto”.  L’ appalto in questione riguarda le opere al Castello gestito dal Comune. A sollevare la questione è stato l’ assessore regionale ai Beni culturali che lo scorso anno ha chiesto al Comune di modificare il quadro economico dell’intervento, ritenendo «gli incentivi e le spese per attività interne e alla commissione giudicatrice sovrastimate, con restituzione delle somme indebitamente percepite».