Recuperare la porzione monumentale del Cimitero di Milazzo, che attualmente versa in condizioni di degrado, investendo gli introiti derivanti dall’aggiudicazione all’asta di concessioni cimiteriali revocate. E’ quanto propone il MoVimento 5 Stelle Milazzo in analogia a quanto praticato recentemente nel Gran Camposanto di Messina, dove il Comune sta mettendo all’asta antiche cappelle gentilizie abbandonate da decenni al degrado. Un’iniziativa, quella promossa in riva allo Stretto, che punta a soddisfare la richiesta di nuove sepolture, oltre a garantire il recupero delle cappelle che versano in stato di abbandono, recupero cui dovranno provvedere gli aggiudicatari delle gare, rispettando peraltro le prescrizioni dettate dalla Sovrintendenza di Messina.

il cimitero di milazzo

«Nel Cimitero di Milazzo, impiantato nel lontano 1888, sono diversi i sepolcreti e le cappelle gentilizie abbandonati al degrado perché di proprietà di famiglie che si sono estinte o i cui eredi si sono completamente disinteressati degli stessi sepolcreti e cappelle», rilevano gli attivisti del M5S, che aggiungono: «proprio qualche settimana fa, a Messina è stata aggiudicata all’asta una delle cappelle più antiche del Gran Camposanto, la cappella Gatto-Cucinotta, posta a base d’asta per il prezzo di circa 127.000 euro ed aggiudicata per 160.000. Non è l’unica concessione per la quale il Comune di Messina ha proceduto alla revoca. Nel nostro Cimitero un’iniziativa simile non solo consentirebbe di restituire decoro ad alcune cappelle e sepolcreti in atto ridotti addirittura a cumuli di detriti e rifiuti, ma le centinaia di migliaia di euro che si introiterebbero dalle aste pubbliche dei rinnovi consentirebbero di procedere al restauro di numerosi posti distinti della porzione monumentale, alcuni dei quali recano firme di artisti di nota fama, come lo scultore Rutelli, o iscrizioni di pregio come quelle del Pascoli. Senza considerare il decoro che verrebbe restituito alle tombe di tanti nostri concittadini, al momento in condizioni di vergognoso degrado, con marmi divelti e frantumati. Un modo per garantire standard dignitosi alle sepolture in un momento di penuria per le dissestate casse comunali, che da questa operazione trarrebbero una bella boccata d’ossigeno. Ma soprattutto un modo per soddisfare, come a Messina, la pressante richiesta di nuove sepolture. E poiché gli introiti che si ricaverebbero con tale iniziativa sarebbero sicuramente cospicui, vi sarebbe anche spazio per finanziarie gli oneri di manutenzione ordinaria del nostro Camposanto, tra tutti quelli relativi al giardinaggio ultimamente alquanto trascurato», concludono gli attivisti.