L’amministrazione comunale ha dato mandato agli uffici di recuperare la somma di 81 mila euro che nel marzo del 2010 è stata indebitamente pagata ad una ditta privata che aveva recuperato materiale inquinante all’interno dei Molini Lo Presti. Nel mirino dell’amministrazione Pino è finito, però, anche Francesco Clemente, ex dirigente esterno del comune durante la passata legislatura. A raccontare la complessa vicenda l’assessore alle Finanze, Giuseppe Midili che ha riscontrato l’anomalia.

Francesco Clemente

“Tutto – afferma l’esponente della giunta Pino in una nota – ha inizio nel 2007 quando il Comune di Milazzo decide di procedere allo smaltimento di materiale inquinante all’interno dei Molini Lo Presti. Un professionista esterno quantifica la somma in 47 mila euro e la giunta approva una delibera con la quale dà copertura all’intervento subordinandolo però ad un finanziamento da chiedere alla Regione. Prima di formalizzare la richiesta – prosegue Midili – l’ex dirigente esterno del 6° Dipartimento comunale (Francesco Clemente, nominato dal sindaco Lorenzo Italiano) affida con propria determina dirigenziale l’incarico ad una ditta di Catania, la “Marino Corporation”. Dopo i primi sopralluoghi l’importo lievita a 81 mila euro e i lavori vengono effettuati. La ditta a quel punto presenta fattura e chiede il pagamento che però il Comune non può eseguire perché in bilancio non era stata data alcuna copertura alla spesa. E’ l’inizio del contenzioso, con la messa in mora sia del dirigente comunale, Clemente, che ha affidato l’incarico, sia del Comune stesso. Nell’udienza del 9 dicembre 2009 il giudice dichiara però l’inammissibilità della richiesta avanzata nei confronti del Comune, esclude anche l’ipotesi di indebito arricchimento dell’Ente e ingiunge invece al dirigente del dipartimento Lavori Pubblici  di procedere personalmente al pagamento a favore della ditta. Francesco Clemente propone ricorso, dichiarando di volersi rivalere nei confronti del Comune in quanto si trattava di atto compiuto nell’espletamento della sua attività.  Il giudizio viene incardinato e nell’ottobre del 2010 il ricorso del dirigente viene rigettato perché tardivo. “In questo lasso di tempo però – prosegue Midili – accade un fatto abbastanza strano: il 10 marzo 2010 il Comune, non so per quale ragione o con quale motivazione, emette un mandato di pagamento a favore della “Marino corporation” per l’importo di 81 mila euro, utilizzando somme del bilancio comunale e imputandole alla prima determina dirigenziale di affidamento dell’incarico. Questa la “anomala” vicenda che ovviamente dovrà adesso essere approfondita per comprendere passaggi e responsabilità e in tal senso richieste”.