Il consigliere comunale Alessio Andaloro ha presentato una interrogazione al sindaco per chiedere le “ragioni per le quali l’Amministrazione ha ritenuto di togliere dal Piano delle Alienazioni l’immobile Molini Lo Presti, in violazione ad un preciso deliberato del Consiglio Comunale (n.120 del 05/11/2008); ma anche quelle per le quali non sono stati tolti i gravami sul bene, così come richiesto dal Consiglio Comunale, col rischio oggi di consentire una svendita di un bene importante del patrimonio comunale ad un prezzo irrisorio provocando un danno erariale all’Ente.

I Molini Lo Presti

 

Desidero altresì sapere – prosegue Andaloro – le ragioni per le quali l’Amministrazione “teme” di dover dichiarare il dissesto e poi esclude dal Piano di alienazioni, ossia dallo strumento che consente di ripianare situazioni debitorie, l’immobile che rappresenta sicuramente lo strumento idoneo, venduto ovviamente al prezzo di mercato, per ripianare la situazione debitoria, evitando altresì di vendere altri beni immobili, che invece se oculatamente venduti, avrebbero creato un reddito per l’Ente. E’ importante sapere chi ha portato avanti una tale “strategia” che rischia oggi di creare un danno irreversibile – mi riferisco all’eventuale dissesto – non solo al Comune ma all’intera comunità, visto che una gestione commissariale determinerebbe, così come prevede la legge, l’innalzamento al 100 per cento dei tributi locali, con la garanzia solo dei servizi essenziali e l’abbattimento del 50 per cento della spesa del personale,quindi,la messa in mobilità per il biennio del 60% del personale di ruolo, oltre ad altri atti consequenziali ed accessori come la cessazione di tutti i contratti a tempo determinato,procurando un grave danno economico a tutte le ditte fornitrici dell’ente che hanno assicurato beni e servizi all’Ente per la continuità nella gestione amministrativa.” A rispondere è l’assessore comunale alle Finanze, Pippo Midili. «Il bene non è stato inserito nel piano poichè non rientra nelle disponibilità del comune. Essendo gravato da pignoramento il tribunale ha nominato un curatore, dunque non possiamo vendere un bene che tecnicamente non è in nostro possesso».