Cinque arrestati e un’ordinanza di custodia cautelare per una persona già rinchiusa al “Pagliarelli” di Palermo. Sono questi i risultati dell’operazione “Jolly” dei Carabinieri di Messina centro che questa mattina hanno applicato la misura cautelare a cinque uomini e una donna tra Messina, Villafranca Tirrena e Spadafora. A essere indagati per concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nel comprensorio di Milazzo sono  Antonino Fasolo (1984, residente a Villafranca), Giovanna Crea (1986, residente a Messina), Giuseppe Costa (1981, residente a Messina), Gabriel Ferraù (1975, residente a Messina), Fabrizio Fenghi (1977, residente a Spadafora ma attualmente al “Pagliarelli”) e Giacomo Russo (1979, residente a Villafranca), che è l’unico ad essere ai domiciliari. L’operazione ha avuto inizio intorno alle ore 5,00 circa, quando i militari sono intervenuti nelle abitazioni degli arrestati, sorprendendoli nel sonno. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Messina, Antonino Genovese, su richiesta del Sostituto Procuratore Adriana Sciglio.

 

Le indagini erano state avviate nel mese di agosto del 2009, a seguito del sequestro di un’esigua quantità di hashish effettuato dai Carabinieri della Stazione di Villafranca Tirrena a carico di un giovane del posto, Antonino Fasolo. Una volta appurato, attraverso un incrocio investigativo di dati, pedinamenti ed osservazioni che il fenomeno della detenzione di stupefacenti non era limitato al singolo individuo, ma celava una vera e propria attività di spaccio, il Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro, d’intesa con la Procura della Repubblica di Messina,  avviava l’indagine, supportata anche da attività di intercettazione, dalla quale emergeva la dedizione, con tratti di sistematicità, allo spaccio di stupefacenti messa a frutto da parte degli arrestati, che operavano non solo a Villafranca Tirrena ma anche in aree vicine. Approfondendo gli accertamenti, i Carabinieri cominciavano a ricavare elementi importanti che attestavano un’assidua attività di spaccio da parte di Fasolo nei confronti di diverse persone, tra cui anche alcune donne, di circa 20 anni. Lo spacciatore preferiva i contatti diretti con i clienti e quando si era costretti ad affidarsi ai telefoni cellulari, tutti adottavano particolari cautele per “criptare” la conversazione parlando di “caffè” per intendere lo stupefacente. La droga veniva presa in alcune zone di Messina, nell’area di Mangialupi e nell’area di Gazzi, mentre per il percorso di rientro sulla costa tirrenica venivano preferite le strade dei Colli. Nel corso dell’indagine non è mancato di rilevare, in più circostanze, che i fornitori sollecitavano il pagamento di quantitativi di droga consegnati in precedenza. Alle attività di esecuzione del provvedimento custodiale hanno preso parte complessivamente all’incirca 50 militari dell’Arma dei Carabinieri, tra cui alcune unità cinofile del Nucleo di Nicolosi (Catania) con il fcontributo del Nucleo Radiomobile di Messina.