VIDEO. E’ finita alla ribalta nazionale del Tg5 la protesta pacifica degli operatori del Wedding di Milazzo. Ieri una delegazione di operatori del settore Wedding capeggiata da Pippo Russo, presidente del Centro commerciale naturale ed esponente storico della Confcommercio, è stata ricevuta nell’Aula consiliare dal sindaco Pippo Midili e dall’assessore allo Sviluppo economico, Maurizio Capone i quali hanno ascoltato le richieste del comparto che lamenta di essere stato escluso dai ristori del governo nazionale.

Anche Milazzo, infatti, è in prima linea per sostenere  il settore delle cerimonie. Gli imprenditori mamertini del comparto hanno aderito infatti alla campagna Insieme per il wedding, nata in Friuli Venezia Giulia e ben presto estesasi in gran parte d’Italia. L’obiettivo è quello di dar voce a tutta la filiera, che a causa della pandemia versa in uno stato di estrema difficoltà e totale abbandono. Per porre fine a questa situazione e chiedere una interlocuzione chiara con il governo nazionale, imprenditori, associazioni, federazioni di settore e futuri sposi hanno deciso di unire le forze e scendere in piazza il 26 di ogni mese, a partire da febbraio, al grido: “Insieme per il Wedding”.

I manifestanti chiedono il riconoscimento di un contributo a fondo perduto di importo pari, almeno,  al 40% della diminuzione di fatturato; il riconoscimento di un credito d’imposta – ad esempio pari al 70% – commisurato alle spese sostenute, distintamente, nel corso del 2021 e del 2022, per la partecipazione ad eventi fieristici di settore; l’introduzione di un’esenzione temporanea dall’IMU, dalla TARI e dall’IRES per due annualità oppure – in alternativa – di uno sgravio non inferiore al 70% delle suddette imposte, sempre per due annualità.

Nel documento consegnato ieri all’amministrazione comunale, richieste anche per gli sposi, quali il riconoscimento di un “Bonus Matrimoni” pari al 60% delle spese documentate; per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, il riconoscimento di un contributo forfettario a fondo perduto, di importo pari a € 5.000,00, per ciascuno degli sposi di nazionalità straniera e non residenti in Italia, nel caso in cui la celebrazione del matrimonio, civile o religioso, abbia luogo sul territorio italiano.