VIDEO. I suoi droni hanno volato sul set di un kolossal americano, il “Romeo and Juliet” del regista Carlo Carlei, e ripreso dall’alto i “misteri” di Alberto Angela per un servizio girato tra l’Etna e Trapani in onda su Rai 3, nella trasmissione Ulisse. Riprese suggestive che una volta erano prerogative delle grosse produzioni internazionali, oggi sono diventati un prodotto «made in Milazzo». Francesco Romagnolo, 31 anni, nato e cresciuto in Svizzera (padre di Milazzo e madre Campana), ma da 16 anni mamertino a tutti gli effetti, è un ragazzo di poche parole. Schivo, riservato. A parlare, però, sono le sue immagini.

Francesco Romagnolo

Su Vimeo (il concorrente di Youtube) è possibile vedere i suoi lavori. Spettacolari anche le semplici riprese realizzate nel comprensorio di Milazzo che consegnano prospettive inedite a monumenti o piazze che i residenti hanno visto migliaia di volte. In sostanza Romagnolo, montatore in una tv locale, trascorre le sue ore libere mettendo insieme le sue due passioni: fotografia e aeromodellismo. Una fusione che l’ha portato a montare delle fotocamere su degli aerei radiocomandati per ottenere riprese inedite. Oggi è un servizio che stanno cominciando a fornire sempre più società, lui è stato un precursore, ha cominciato nel 2005 diventando punto di riferimento siciliano per le troupe che necessitavano di questo tipo di immagini. «La passione per le videoriprese ce l’ho da piccolo – spiega Francesco Romagnolo – ho cominciato a 12 anni con la videocamera vhs Panasonic di mio padre e non ho più smesso». Tra i primi “lavori” il filmato dell’autogestione fatta dagli alunni della sua scuola, l’istituto tecnico industriale “Ettore Majorana”. La prima Jvc digitale, l’ha comprata a rate a 21 anni, mettendo da parte i soldi guadagnati facendo il cameraman in una tv privata. «Nel 2005 ho cominciato con l’aeromodellismo per caso – racconta Francesco – mi sono aggregato a un gruppo di San Pier Niceto che si allenava in un campo volo. Avevo un elicottero a scoppio. Poi, mi è venuta l’idea di sperimentare le riprese dall’alto montando la mia videocamera Jvc. A rivedere quelle immagini mi viene da rabbrividire, sono tutte mosse, ma per l’epoca ero contentissimo». Poi comincia ad inseguire la qualità. Tante le prove, ma non erano soddisfacenti. Fino a quando sul mercato vengono proposti elicotteri con propulsione elettrica. «Questi avevano meno vibrazioni e dunque aiutavano le riprese. Non facevano fumo, olio e non intaccavano attrezzatura fotografica», spiega. La svolta è avvenuta con il multirotore, un elicottero con più eliche (tipo disco volante). La prima ripresa è stata nel corso di un avvenimento sportivo. Una passione che nel tempo lo ha portato ad essere contattato da produzioni importanti. «Con Alberto Angela l’abbiamo fatto riprese in diverse location in Sicilia – dice il cameraman che per riservatezza non può rivelare i dettagli fino al momento della messa in onda nel corso di una puntata di Ulisse (Rai 3) – non nascondo che avevo un pizzico di emozione, per fortuna è andato tutto liscio. A chiamarmi è stato il regista Gabriele Cipollitti il quale mi ha fatto i complimenti per la cura dei dettagli». Effettivamente anche un banale errore rischia di danneggiare sia il drone che l’attrezzatura fotografica. Si parla anche di danni per migliaia di euro. «Sui miei droni posso montare dalla minuscola gopro alla tanto rinomata in campo cinematografico Red Epic. Fortunatamente con l’attrezzatura fotografica non ho avuto mai problemi, ma in passato per hobby, per il piacere del volo e delle evoluzioni, qualche danno all’elicottero a scoppio l’ho fatto. Per fortuna tutto è avvenuto in sicurezza in un campo di volo». Ma come si effettua una ripresa dall’alto? «In mano si tiene il radiocomando ma in realtà si manovra a vista guardando le immagini live su un monitor. L’importante è che il mezzo deve rimanere anche a vista in un raggio che non deve superare i 200, 300 metri, dipende dal luogo in cui ci si trova». Guardare le cose dall’alto ti fa vedere dettagli che sfuggono al più attento osservatore. «La mia ragazza ha frequentato la facolta di Scienze di investigazione a L’Aquila. Un anno dopo il terremoto ho fatto riprese con i droni che ancora oggi mi rattristano e mi commuovono». L’esperienza più importante rimane quella fatta nel maggio dell’anno scorso sul set del kolossal americano, il “Romeo and Juliet” diretto da Carlo Carlei con Paul Giamatti. Solitamente Francesco Romagnolo utilizza una fotocamera reflex da 18 mxpl. Per il film ha inaugurato su una Canon C300. «Ho collaborato alla scena girata in un campo di grano alla periferia di Roma – rivela – Quella in cui Romeo torna a Verona di corsa in sella al suo cavallo. Il film uscirà in America quest’anno»

GUARDA IL VIDEO DEDICATO A MILAZZO REALIZZATO CON I DRONI: http://vimeo.com/74234280

(articolo tratto dal settimanale Centonove n.35/2013)