GUARDA IL VIDEO. Il mare di Milazzo riesce a mantenere livelli qualitativi buoni nonostante la presenza di un polo industriale e dell’intenso traffico marino causato principalmente dai collegamenti con le Eolie. A certificarlo le analisi di Goletta Verde di Legambiente che anche quest’anno ha effettuato i consuenti prelievi sulla qualità dell’acqua, ma anche i tecnici dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), impegnati nell’attività di studio della fauna e di analisi del fondale marino milazzese (non dell’inquinamento) condotte nei giorni scorsi dalla nave Idrografica della Marina Militare “Ammiraglio Magnaghi”.

 

In attesa che vengano approfonditi gli esami sui sedimenti raccolti nel golfo milazzese (tra settembre e ottobre i risultati ufficiali), i primi dati sembrano incoraggiare l’ottimismo dei ricercatori. “A dispetto della forte presenza antropica, segnata dalle industrie e dell’importante traffico marittimo che caratterizza l’ area – spiega la dottoressa Teresa Romeo- i fondali del promontorio di Capo Milazzo mantengono una fauna di grande valenza. La nostra campagna – continua la responsabile dell’ ISPRA – ha analizzato sia i fondali sabbiosi che quelli rocciosi concentrandosi anche sulle specie ittiche presenti e di passaggio attraverso l’ innovativo sistema BRUV “Baited Remote Underwater Video”. Uno studio fondamentale per il nostro osservatorio della biodiversità che mira all’ inclusione dei fondali del Capo all’ interno dei SIC (Siti di Interesse Comunitario) Marini”. I rilievi dalla “Nave Ammiragli Magnaghi” si sono concentrati sull’ estremità orientale del promontorio e sulla riviera di levante compresa tra il polo industriale ed il bacino portuale. Cinque i campionamenti in provincia di Messina effettuati da Goletta Verde di Legambiente, tutti risultati entro i limiti di legge, a partire dal comune capoluogo dove sono state analizzate le acque prelevate in località Santo Saba – Contrada Mella, in prossimità di un tubo di scarico della spiaggia. Entro i limiti anche i prelievi nei comuni di Spadafora (località Fondaconuovo, nei pressi della foce del fiume Boncoddo); Milazzo (località Lungomare di Ponente, Ngonia Baia del Tono); e due a Barcellona Pozzo di Gotto (il primo in località Calderà, nei pressi della foce del fiume Mela, e il secondo in località Spinesante, nei pressi del lungomare di fronte “Villa Maria”). Ma se ce ne fosse bisogno a confermare la salute dei nostri fondali anche Gianfranco Scotti, naturalista e vice presidente del diving Aquatica che quotidianamente programma immersioni nel mare di Milazzo con appassionati locali e turisti. Scotti, promotore del comitato che da anni lotta per l’istituzione dell’area marina protetta a Capo Milazzo nella video intervista che segue, sottolinea che il mare di Milazzo ha tutti i requisiti per diventare riserva. Confermando, inoltre, che lo sversamento di idrocarburi a causa dell’alluvione del novembre 2012 non ha lasciato danni permanenti.