Sciopero dei lavoratori alla Ram (ARCHIVIO OGGI MILAZZO)Raffineria di Milazzo, è polemica sul nuovo contratto di lavoro di 87 operai 25 Gennaio 2018 Cronaca 3 Commenti Coibentatori pagati da metalmeccanici con un contratto di lavoro che non prevede nemmeno le mansioni da svolgere. Questo è quanto avviene alla Raffineria di Milazzo secondo i sindacati. «Il risparmio nell’appalto per manutenzione ponteggi e coibentazioni è stato scaricato tutto sul costo del lavoro e sui lavoratori», sostengono Filctem Cgil Femca Cisl Uiltec Uil. «Una operazione illegittima che fa fare un salto indietro di decenni ai diritti degli operai faticosamente conquistati in quell’impianto, e che apre la strada allo smantellamento delle regole e delle tutele, occupazionali e retributive. Se il contratto di lavoro infatti non contempla le mansioni che gli operai svolgono realmente, si affida di fatto, al datore di lavoro, il potere discrezionale di valutare i diritti ed i doveri di ogni singolo dipendente, a suo esclusivo piacimento, come agli inizi del secolo scorso. Nulla è cambiato in quell’appalto dove per anni retribuzione e diritti per gli 87 lavoratori impegnati sono stati giustamente regolati dal contratto chimico coibenti. E quindi la giravolta contrattuale annunciato dal nuovo aggiudicatario, la Irtis, non è solo estremamente pericoloso per le conseguenze che determina, ma anche infondato. Sulla base di cosa si valuterà la qualità e la quantità di lavoro effettuato? E soprattutto quali saranno i diritti e non di meno i doveri degli operai?», si chiedono quindi le organizzazioni di categoria dei chimici di Cgil Cisl Uil». Il contratto collettivo di lavoro da applicare deve risultare coerente con l’oggetto dell’appalto stesso come recitano le sentenze del consiglio di stato. I sindacati chiamo in ballo la Raffineria accusata di «avallare questa operazione». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 11.794 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT