La Raffineria di Milazzo ha festeggiato con le ditte dell’indotto la fine dei lavori della “fermata” che da maggio a luglio ha portato alla manutenzione degli impianti del ciclo di produzione gasoli. Il traguardo più ambito è stato, però, quello di avere ultimato i lavori, costati circa 60 milioni di euro, senza infortuni. Un risultato importante secondo l’azienda se si pensa ai numeri: più di 2.000 presenze giornaliere di personale delle ditte, 1.717 lavoratori formati nel corso di primo ingresso, 3.308 attestati di lavoratori in ingresso verificati, 483 ponteggi verificati, 410 permessi operativi controllati, 22 audit alle Imprese, 1.068 sopralluoghi, 298 riunioni di sicurezza e coordinamento, 148 lavoratori premiati per comportamenti sicuri, 13.456 permessi di lavoro emessi.

Il turnaround degli impianti, ovvero la fermata periodica per effettuare gli interventi di manutenzione straordinaria ed i miglioramenti degli impianti, è anche uno dei momenti di maggior impegno tecnico, tecnologico, economico e gestionale che vede tutte le strutture della raffineria Eni – Kuwait direttamente o indirettamente impegnate a fare in modo che le attività vengano svolte rispettando i tempi, i budget e soprattutto gli obiettivi di sicurezza.

E’ stato questo il filo conduttore dell’incontro che la Raffineria di Milazzo e tutte le ditte appaltatrici coinvolte nella fermata hanno analizzato, discusso e “festeggiato” insieme alla SGS-Sertec, che ha curato il coordinamento di sicurezza, nel corso dell’incontro conclusivo del Patto per la Sicurezza 2016, sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel mese di marzo di quest’anno e che, evidentemente, ha dato i suoi frutti considerando che le attività si sono svolte senza registrare alcun infortunio.

«Programmare, organizzare e realizzare in maniera perfetta la fermata di Turnaround degli impianti ogni 4 anni, con il tagliando di medio periodo dei 2 anni, è una delle chiavi vincenti per una raffineria che vuole continuare ad essere efficiente, affidabile e rispettosa dell’ambiente e della sicurezza», si legge in una nota della Ram.