Potrebbero essere di natura dolosa le fiamme che a Milazzo hanno divorato il lido “Open sea”  sul lungomare di Ponente. Le fiamme – agevolate dal forte vento – si sono levate alte dalla struttura  gestita dall’Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla, alle 15,15. Ad essere stata incenerita tutta l’area attorno alla piscina dove vi erano le cabine in legno dei clienti, i servizi igienici, accatastati i pedalò. Fortunatamente la struttura nata nel 2002 è coperta da assicurazione. Ad indagare sull’evento sono i carabinieri della compagnia di Milazzo guidata dal capitano Antonio Ruotolo. «Le cause non le conosciamo – spiega Emanuele La Via, direttore del lido nel periodo di apertura, figlio di Angelo, storico presidente provinciale Aism – l’unica cosa certa è che non siamo concorrenziali a nessuno visto che operiano con fini sociali». L’Open Sea è stato uno dei primi lidi italiani a misura di disabile, quando è nato è balzato alla ribalta nazionale.

I carabinieri stanno cercando di ricostruire le ultime ore prima dell’incendio. Stamattina al lido c’erano degli operai che stavano smontando proprio parte delle opere per preservarle. Di solito questa operazione avviene subito dopo la chiusura ma – come ammesso da La Via – si erano registrati ritardi.

Le forze dell’ordine non stanno escludendo nessuna pista. Nella relazione dei Vigili del fuoco di Messina intervenuti sul posto (la squadra di Milazzo era impegnata in un altro intervento) non vi sarebbero riferimenti a tracce di liquido infiammabile o taniche ritrovate sul luogo dell’intervento. Non si esclude nemmeno una bravata o un atto vandalico da parte di ragazzini, impegnati, magari, nell’esplosione di petardi. Difficile la strada del cortocircuito visto che la linea elettrica viene allacciata solo nel periodo estivo.