A Milazzo si conferma il trend regionale in questa competizione elettorale che prevedeva l’elezione del nuovo parlamento europeo. A poco più di un anno dalle amministrative, un test significativo anche per la città che conferma come la coalizione di centro destra sia la prima forza di governo, che ha visto recarsi alle urne il 40,12% degli aventi diritto al voto, numero leggermente superiore a quello delle ultime elezioni Europee del 2019 (39,37%)

Forza Italia è stato il partito più votato a Milazzo con 2467 preferenze (23,85%) che supera Fratelli D’Italia che si è attestata a 2255 preferenze (21,80%). Il terza posizione la coalizione civica con a capo l’onorevole Cateno De Luca denominata “Libertà” con 1651 voti di lista (15,96%). Nel centro destra crollo da parte della Lega con appena 359 preferenze (3,47%). Il partito democratico prova a ripartire 1320 voti di lista (12,76%), male invece (in linea col dato nazionale) sia il partito di Renzi, Stati Uniti D’Europa che quello di Calenda denominato “Azione” tutti sotto il 3%. Il movimento 5 stelle invece ha totalizzato 1.172 voti per una percentuale che supera il 10% (11,33%). Chiudono con numeri poco rilevanti il partito di Michele Santoro, pace terra e dignità. (245 preferenze) e quello di Bandecchi, Alternativa popolare, con 30 voti.

Nella città Mamertina, in linea con il dato nazionale, il candidato col maggior numeri di preferenze è stata la leader nazionale di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni con 1560 preferenze. Conferma l’appeal l’onorevole Cateno De Luca (almeno nel territorio locale), confermandosi con i suoi 1354 voti, ma non raggiungendo il quorum che avrebbe permesso alla sua lista di entrare nel parlamento europeo. Volti scuri nell’entourage di De Luca in quanto non si è riusciti a raggiungere l’obiettivo dichiarato nemmeno a livello locale, dove il buon Cateno aveva dichiarato di voler raggiungere le 150mila preferenze su Messina e provincia. Si profilerà adesso il rimpasto del movimento “Sud chiama Nord” tanto chiacchierata durante la campagna elettorale, durante la quale il leader di Fiumedinisi aveva già manifestato il suo malcontento per l’andamento politico del suo movimento?.

Terzo per preferenze nel territorio mamertino, varcando di poco la soglia dei 1000 voti l’onorevole Marco Falcone, appoggiato dai deputati nazionali messinesi, Matilde Siracusano e Tommaso Calderone e dal suo gruppo consiliare milazzese di riferimento (il presidente del consiglio Oliva ed i consiglieri di maggioranza Santi Saraò con Giuseppe Stagno), oltre che dal gruppo del capo dell’opposizione di palazzo dell’Aquila con a capo Lorenzo Italiano, con un contributo dato anche dall’ex assessore Giovanni Di Bella.  Tuttavia lo stesso Falcone è uscito sconfitto dal dualismo interno per la leadership del primo partito siciliano (Forza Italia) al cospetto del grande successo del collega di partito Edy Tamajo, il quale ha superato le 120 mila preferenze all’interno della circoscrizione dell’Italia insulare. Ottimo risultato raggiunto dall’assessore regionale alle attività produttive anche a Milazzo, risultando il quarto più votato in città con le sue 862 preferenze, nonostante non sia stato “sponsorizzato” da alcun deputato regionale del territorio messinese, ed appoggiato dal gruppo consiliare denominato “Cambia-mente” di cui fanno parte i consiglieri comunali Maria Magliarditi (capogruppo), Antonio Amato insieme al longevo Nino Italiano insieme all’assessore Francesco Coppolino. A supporto di Edy Tamajo sembrerebbe ci sia stato anche il supporto del consigliere comunale civico Danilo Ficarra, oltre all’ex presidente del consiglio comunale Gianfranco Nastasi.

Staccati da un centinaio di voti rispetto al recordman di preferenze, l’assessore regionale al turismo Elvira Amata, la quale puntava molto sul suo territorio di competenza come quello messinese e l’ex Assessore alla sanità Ruggero Razza, entrambi supportati dal deputato regionale Pino Galluzzo e dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia (Mario Sindoni, Alessia Pellegrino, Fabiana Bambaci, Pippo Doddo, oltre ai numerosi assessori in giunta tutti in quota Fdi). A supporto della loro candidatura ed a quella dell’Eurodeputato uscente Giuseppe Milazzo (519 voti) anche alcuni consiglieri del civico consenso eletti in liste civiche ed esperti sempre vicino al sindaco Pippo Midili. Sempre nel centrodestra un buon risultato è stato raggiunto dall’onorevole Messinese Bernadette Grasso con le sue 668 preferenze, raccogliendo gli sforzi dell’area dell’attuale assessore Angelo Maimone e dell’ex assessore Maurizio Capone,  sfruttando allo stesso molte preferenze di “accoppiata” sia con Falcone che con Tamajo. Buona l’affermazione del candidato col M5S Giuseppe Antoci, riuscendo a superare le 500 preferenze (sfruttando tutto il potenziale messo a disposizione dai grillini, concentrati totalmente sullo stesso candidato), mentre nel Pd spiccano le preferenze della leader Elly Schlein (353 preferenze), Giuseppe Lupo (268) e l’eurodeputato uscente Pietro Bartolo (256).

Una tornata elettorale in cui i partiti tradizionali sembrerebbero aver acquisito una maggiore fiducia, ma che dalla frammentazione numerica richiedono loro, per una buona azione governativa, la necessità di lavorare da coalizione, in quanto nessuno di loro può permettersi tracciare un percorso in cui muoversi in solitudine.