“La giustizia nella scuola: il processo nelle mani degli studenti”. Si chiama così il progetto portato avanti dall’Istituto Comprensivo Primo di Milazzo in collaborazione con l’avvocato Giancarlo Orlando e con l’associazione AMI di Messina presieduta da Francesco Genovese, che ha visto gli studenti delle classi terze impegnati in due incontri collettivi per conoscere i diritti fondamentali della Costituzione e cominciare ad addentrarsi nel mondo della giustizia.

La finalità del progetto, che ha visto un terzo incontro riservato ad un gruppo ristretto di 20 alunni scelti dalle rispettive classi, è stata quella di sviluppare idee, spirito critico e curiosità verso un mondo che non è lontano come si crede. I ragazzi sono stati messi nelle condizioni di assimilare il caso, conoscere le fasi del giudizio e saputo come muoversi per seguire l’iter processuale.

Il 29 maggio Il Tribunale di Barcellona aprirà le sue porte anche ai docenti ed alle famiglie. Ma i protagonisti saranno i giovani brillanti studenti che simuleranno un processo giudiziario penale minorile ,con tanto di Collegio giudicante, avvocati, personale giudiziario, autorità di pubblica sicurezza, persone offese e testimoni. I ragazzi vivranno un giorno in aula penale e personificheranno le figure loro assegnate tramite sorteggio. Svilupperanno le loro capacità logiche per risolvere il caso secondo giustizia , senso critico ed equità.

Attraverso la simulazione del processo, percepiranno in via diretta quali potrebbero essere gli esiti di una condotta antigiuridica e le situazioni dalle quali sarebbe difficile uscire, se non attraverso l’intervento della Giustizia minorile, dei Servizi Sociali e della Società civile. Il progetto, che non si sarebbe potuto realizzare senza l’ospitalità del Tribunale di Barcellona presieduto da Giovanni De Marco e senza il COA di Barcellona presieduto da Mara Correnti, sensibilizzerà gli studenti su temi importanti quali quelli della Legalità e della Giustizia, consentendo a giovanissimi studenti della secondaria di I grado di apprezzare le regole della Democrazia e di toccare con mano che cosa significa commettere un reato e quali conseguenze potrebbero derivare da un’azione antigiuridica. Credere nei giovani che saranno il futuro, significa tracciare la retta via per costruirlo.