L’Asp di Messina interviene sulla questione della verifica delle autocertificazioni del diritto all’esenzione Ticket 2013 (ai sensi del D.M. M.E.F) avvita dall’Asp di Messina nel mese di dicembre e chiarisce alcuni aspetti.

Durante l’ultimo mese dell’anno, infatti, molti milazzesi hanno ricevuto richieste di rimborso per prestazioni sanitarie in regime di esenzione ticket inviate di recente dalle Aziende Sanitarie Provinciali della Regione per prestazioni risalenti a dieci anni rima. Le lettere sono state notificate a ridosso della scadenza del termine decennale di prescrizione dei relativi diritti. L’ammontare delle somme pretese a titolo di rimborso, in alcuni casi pari anche a migliaia di euro, sono maggiorate con spese e sanzioni amministrative.

Si tratta di prestazioni sanitarie fruite dagli utenti nel 2013 e, stando a quanto riportato nelle richieste di rimborso, sono frutto di verifiche reddituali incrociate con i dati reddituali autocertificati dai destinatari all’atto della richiesta di esenzione.
 

Il commissario straordinario dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì e il responsabile dell’Uoc economico finanziaria dell’Asp Pietro Frassica in merito alla questione chiariscono che »in via preliminare si rammenta che l’azione intrapresa da questa Azienda, volta al recupero delle somme non pagate quale partecipazione alla spesa sanitaria, discende da precise e pregnanti disposizioni normative ben note quali, in primis, il D.M.  M.E.F. del 11.12.2009 che impone alle A.S.L. oggi A.S.P. di procedere al relativo recupero assegnando, all’assistito, un termine non inferiore a 30 gg e non superiore a 120 per l’adempimento. In esecuzione a quanto sopra, ai soggetti destinatari della richiesta di regolarizzazione delle prestazioni indebitamente fruite in esenzione, era stato assegnato il termine di giorni 30 al fine di poter controdedurre e di giorni 60 per effettuare il pagamento del dovuto concedendo, inoltre, la possibilità di procedere ad una rateizzazione, fino ad un massimo di tre quote, dello stesso»

«Al fine – continua Giuseppe Cuccì – di venire incontro alle istanze degli assistiti interessati e dei loro rappresentanti, questa Azienda ha già dato disposizione ai Distretti Sanitari di comunicare, ai soggetti destinatari della raccomandata,  la proroga del termine da 30 a 60 giorni per proporre controdeduzioni o depositare documenti e, conseguenzialmente,  da 60 a 90 giorni quello per effettuare il pagamento del dovuto. Per consentire, inoltre, a chi ne facesse apposita richiesta di avere cognizione delle prestazioni sanitarie specialistiche o farmaceutiche, per le quali hanno goduto dell’esenzione per reddito ( E01,E02,E03,E04), i Distretti Sanitari provvederanno a darvi accesso senza alcun onere a carico dei richiedenti»

«In ordine – conclude – alla richiesta di valutazione delle singole posizioni si comunica che si sta procedendo alla nomina di apposita Commissione che si occuperà dell’istruzione di tutte le istanze dirette al  riesame delle richieste di pagamento  che, si ribadisce, nascono da propedeutici atti posti in essere, di concerto, tra il M.D.L. l’Agenzia delle Entrate ed INPS»