Professione apicoltore, storia di Anna e Francesco e della loro “Terra di Miele” 24 Maggio 2018 Attualità ISTITUTO COMPRENSIVO TERZO. L’apicoltura è la conduzione di alveari per la produzione dei prodotti dell’alveare (cera, propoli, miele, polline, pappa reale). Anna e Francesco sono due ragazzi di Venetico che praticano questa coltura. Due giovani imprenditori che hanno trasformato la loro passione in una piccola attività dal nome Terra di Miele. Con loro abbiamo fatto un vero e proprio viaggio alla scoperta di un’ape autoctona quindi siciliana caratteristica per via del colore ma anche del comportamento docile ma allo stesso tempo produttivo. Da dove è nata la vostra passione per l’apicultura? È nata da una passione di famiglia che poi successivamente si è trasformata in un lavoro. Come si chiama la casa delle api? Si chiama arnia e in questo periodo è formato da: nido, dove risiedono le api, escludi regina, che non permette alla regina di oltrepassare in modo da avere solo il miele, il melario dove risiede il miele, il coprifavo e il tetto. In primavera quante api risiedono in un’arnia? In questo periodo dagli 80.000 ai 120.000 mentre in inverno circa 50.000 o 60.000. Quali figure risiedono in un ’alveare? Ape regina, fughi e le api operaie. Abbiamo visto che in alcuni alveari le api regine hanno un particolare colore, perché? Perché dalla colorazione si evince l’età. Quanto può vivere un’ape regina? Mediamente può vivere dai 4 ai 5 anni. Qual è la produzione media di un ’alveare? Circa quaranta chili l’anno. Qual è l’importanza dell’ape? Grazie all’aiuto delle api avviene l’impollinazione dei fiori. Qual è il kit dell’apicoltore? Il kit dell’apicoltore comprende: una leva per alzare i telai, l’affumicatore per calmare le api durante la nostra visita e la tuta. Perchè esistono vari tipi di miele? In base ai vari tipi di fioritura (cardo, sulla, millefiori). In cosa consiste la smielatura? Inizialmente si prelevano i melari dall’apiario, vengono portati nel laboratorio di smielatura. La prima fase comprende la rottura dell’opercolo (il sigillo che mettono le api per indicare la giusta maturazione del miele) mediante una forchetta , in un banco disopercolatore. Nella seconda fase i telai vengono messi in una centrifuga che permette al miele di fuoriuscire, questo viene raccolto in un secchiello e viene filtrato con appositi filtri in acciaio e versato in dei contenitori chiamati maturatori. In quest’ultima fase il miele viene conservato per altri dieci giorni per poi essere invasettato, etichettato e venduto. Da cosa dipendono le caratteristiche visive e organolettiche ? Dipendono dalle diverse tipologie di miele come ad esempio il miele di castagno che ha una colorazione ambrata, ed ha un gusto un po’ amaro. CARMEN DE GAETANO, ROSARIA GRASSO IIIB Media Zirilli Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 9.118 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT