ISTITUTO MAJORANA. Regista teatrale, attore, sceneggiatore e autore di due libri. Ha partecipato a numerose fiction e film con cui ha saputo conquistarsi la stima del pubblico. Ospite dell’Istituto milazzese Majorana in occasione dell’”Incontro con l’autore”, con il suo “Manuale di sopravvivenza dell’attore non protagonista”, subito dopo aver incontrato gli alunni, Ninni Bruschetta ha gentilmente rilasciato un’intervista .

Stamane ha avuto modo di colloquiare con giovani lettori, che effetto le fa vivere esperienze letterarie tra i ragazzi?

Il mio libro è rivolto soprattutto ai giovani, è veramente un manuale di sopravvivenza, in cui è però contenuto un messaggio ben preciso, ovvero quello di percorrere la propria strada da soli, con i propri piedi e le proprie forze. Spesso i giovani siano frenati da pregiudizi e luoghi comuni, come quello che per riuscire, nella vita, bisogna essere per forza raccomandati.

Da studente del liceo classico Maurolico di Messina, ha incontrato autori a scuola?

Sì, però la situazione è diversa da ora. L’editoria è cambiata e quindi ci sono molte più pubblicazioni e oggi c’è la possibilità di distinguere tra mercato editoriale vero e quello di basso livello.

Quale genere preferisce tra recitazione, direzione artistica nei teatri, scrittura e regia?

“Io non sono un artista ma un artigiano. Affrontare varie discipline può dipendere da due variabili: o sei un genio o sei un artigiano. Se non sei un genio, come credo di non essere, per affrontare delle discipline variegate devi essere un artigiano, cioè devi avere “i ferri del mestiere”.

Che cos’è per lei la messinesità e cosa significa essere uomo del Sud?

Ogni persona rappresenta se stessa, l’ambiente in cui nasce, in cui vive e come diceva Maometto : “Ognuno di noi è di dove nasce” . Sono felice di essere siciliano e devo aggiungere che è un po’ difficile non amare la nostra terra piena di cultura e di tradizioni. Solo dalla cultura parte la rinascita di ogni cosa così come da essa parte anche la morte di ogni cosa.

Che cosa consiglierebbe ad un giovane che volesse intraprendere la carriera artistica?

Io non credo che sia giusto dare dei consigli ad un ragazzo che vuole iniziare la propria carriera nel mondo artistico. Da genitore credo che non bisogna mai dare consigli sul futuro ai figli. Loro vivono un’altra realtà temporale in cui la differenza a livello tecnico e tecnologico tra noi e loro è più o meno quella tra il 1900 e il 1200.

VIVIANA BASILE