Il tribunale di Barcellona ha condannato l’ex sindaco di San Pier Niceto Franco Pitrone, 69 anni, a un anno e nove mesi di reclusione nell’ambito del processo scaturito dal presunto occultamento di debiti fuori bilancio “nascosti” per evitare lo sforamento del “Patto di stabilità” dell’ente. Mossa – in sostanza –  che avrebbe consentito di continuare ad amministrare senza “lacciuoli” e di avvalersi di un esperto esterno da 2 mila euro al mese (Nicola Formica, 70 anni, predecessore di Pitrone alla guida dell’ente) e di contrattisti come Ana Picciotto, 54 anni, moglie dell’ex primo cittadino impiegata al comando di polizia municipale.

Alla base delle accuse vi è la proposta di deliberazione del 16 settembre 2010 avanzata dall’ex sindaco Franco Pitrone col parere favorevole del responsabile del servizio finanziario Giuseppe Danzè, con cui si attestava – relativamente al Patto di stabilità – che non vi era necessità di assumere provvedimenti volti al riequilibrio della gestione di competenza e dei residui nonchè che non risultavano debiti fuori bilancio. Provvedimento che ha indotto in errore i consiglieri comunali, i quali , omettendo di adottare i provvedimenti necessari per il ripianamento dei debiti fuori bilancio, hanno approvato la proposta di deliberazione

Con la sentenza di primo grado emessa dai giudici Maria Celi, Simona Finocchiaro e Francesco Alligo si condanna, inoltre, a due anni di reclusione Giuseppe Danzè, 63 anni, responsabile pro tempore del servizio finanziario del Palazzo Municipale; gli ex assessori Enrico Gangemi, 55 anni, Nunziato Di Giovani, 47 anni, Pietro Delia, 48 anni a nove mesi di reclusione ciascuno. Tutte le pene sono state sospese.

Inoltre gli imputati già assessori sono stati interdetti per un anno dai pubblici uffici (Pitrone e Danzè per la durata della pena) e dovranno pagare tutit pro parte le spese processuali. A costituirsi parte civile il comune di San Pier Niceto a cui dovranno essere pagate le spese legali per un totale di 2200 euro e risarciti i danni in separata sede. I giudici hanno assolto i beneficiari dei provvedimenti, Nicola Formica e Ana Picciotto, per non aver commesso il fatto.