IN CLASSE (La città raccontata dagli studenti di Milazzo). Abbiamo incontrato una bella donna, solare, bionda, dinamica, piena di energia, la stilista milazzese Cettina Bucca, che ci ha accolti col suo sorriso e con un tocco di colore viola che a noi è piaciuto tantissimo. Raccolti attorno al tavolo dell’Auditorium della nostra scuola, le abbiamo rivolto alcune domande. Di lei hanno parlato riviste come Vogue e Oggi. Alcuni abiti sono stati scelti per il film “Noi e la Giulia” con Luca Argentero e Claudio Amendola.

Quando è nata la sua passione per la moda?

Fin da quando ero piccolissima, realizzavo vestiti per le bambole e vestivo anche sagome di bambole di cartone, con abiti, calze e scarpe, mi armavo di tessuti, forbici e graffette e davo sfogo alla mia creatività. Prendevo inoltre campioni di stoffe (soprattutto lana) e le utilizzavo per fare copertine a pulcini e tartarughine dei miei cugini che abitavano in campagna. La cosa strana è che gli animaletti al calduccio, chiudevano gli occhi proprio come se stessero dormendo.

Ha trovato ostacoli sul suo cammino?

Certo, guai se non ci fossero ostacoli sulla propria strada, ne ho trovati molti, non è facile far diventare i propri sogni realtà, ci vuole voglia di reinventarsi, ma gli ostacoli ti fanno andare avanti, ti resetti come un computer, reagisci e prosegui. Vedete la passione che ho sempre avuto è riemersa con più forza dal cassetto in cui per molto tempo l’avevo riposta ed io sono l’esempio vivente che non è mai troppo tardi.

Ha frequentato una scuola per diventare stilista?

Io ho frequentato il liceo classico, poi laurea in campo medico, laboratorio di analisi cliniche nel mio percorso professionale, ma sono stata sempre una creativa, amo scrivere, suonare il pianoforte, il latino, il greco, dipingere, studio antroposofia, grazie alla quale ho sviluppato ancora di più la vista ed il tatto, sensi fondamentali nel campo della moda. Ho sempre disegnato, e collezionato stoffe di tutti i generi, che ho comprato nel corso dei miei viaggi e riempito con queste quattro armadi. Qualche giorno fa ho trovato persino un quadernetto delle elementari dove c’erano i miei disegni di collezioni di abiti. Non ho frequentato nessuna scuola specializzata in questo campo, il mio cruccio è solo quello di non saper cucire, ma stando tanto tempo accanto alle sarte ho appreso tanto .

Qual è la sua fonte di ispirazione?

Non ci crederete ma la più grande fonte sono i luoghi affollati, il via vai di gente multicolore è magnifico, e quindi adoro le stazioni e gli aeroporti, per i miei capi prendo ispirazione stando seduta a osservare le persone passare in questi luoghi . Un fiocco, un paio di calze, un cappello ed una maglietta indossati da qualcuno possono diventare di moda negli anni dopo, qualcuno inconsapevolmente può creare un nuovo stile, dettare la moda dell’anno successivo.

Quando si sente felice?

Quando ho in mente nuove idee per i miei abiti, sono felicissima nell’ immaginare colori e forme, ed ora lo sono ancora di più perché da poco abbiamo finito una nuova collezione e andrò a Parigi per le fiere. Quando creo i miei abiti è come se realizzassi parte di me, in essi metto sempre qualcosa della nostra terra, le tonalità di verde, marrone, adoro i colori del mare, dell’erba fresca, i colori luminosi delle farfalle e dei fiori profumati, della natura in genere. Le sarte che lavorano per me sono siciliane, le fabbriche siciliane, ed i tessuti che preferisco sono quelli di Como ma ho realizzato collezioni con elementi della natura come foglie e fiori ,con tessuti liberty inglesi. Amo dare il mio tocco personale, sempre fantasioso, in ogni cosa che realizzo.

Da questo possiamo dedurre che la nostra stilista è una donna con molta fantasia, che vive in un mondo pieno di colori, perché come lei stessa ha detto la vita è colore, il suo tocco di viola indossato con eleganza e leggerezza ce lo ha fatto capire e nel suo mondo, il nero e il grigio sono rigorosamente banditi.

Eloisa Angemi, Sofia Martello, Laura Famà I B

Istituto Comprensivo Primo – Media “Garibaldi”