Peppe Marano racconterà la sua battaglia ambientalista in un libro dove si dedicherà, principalmente, alla disavventura giudiziaria contro la Raffineria di Milazzo che lo ha citato per procurato allarme sociale chiedendo 400 mila euro di risarcimento. “A giorni comincio a scrivere il mio libro, farò uscire fuori tutte le vergogne di una politica locale asservita da decenni e ancora oggi alla Raffineria e all’Eni – sostiene Marano –  Non risparmierò nessun particolare, rassegna stampa, relazioni, dichiarazioni, Rapporti dell’Oms, denunzie querele, fotografie, parlerò inoltre dell’atto di citazione scandaloso che la Ram mi ha notificato per Allarme Sociale per 400 mila euro. Adesso sono io che gli notifico l’atto di citazione e chiedo i danni all’ Eni. Tutte le notizie in mio possesso, frutto di un lavoro durato diversi anni, dovranno fare il giro d’Italia, tutti devono sapere, documenti alla mano come si Muore a Milazzo e nella Valle del Mela a causa della raffinazione del petrolio».

Marano, anche se in questi giorni ha perso qualche fedelissimo e ha un rapporto conflittuale con i vertici dei Verdi di cui è portavoce provinciale, ha incassato l’appoggio di “Progetto Sicilia” il movimento fondato dall’imprenditore brolese Giuseppe Pizzino (ex Camiceria Castello) rappresentato a Milazzo dal commercialista Saverio Gitto. Domani, abato 7 febbraio alle 17, alla sala a vetri del Diana si terrà un incontro dal titolo: “10 mila firme contro l’euro”. Interverranno Pizzino, Gitto, l’avvocato Chiara Corrias, l’imprenditore Paolo D’Amato.