“Non facciamo diventare Salvatore Presti vittima sacrificale nello scontro interno al Pd di Milazzo”. In una nota congiunta firmata da Luigi Lima,  Daniela Maimone,  Gugliemo Maneri, Pina Miceli e Nuccia Sapuppo, nucleo fondatore dell’area Civati a livello locale, si prende le distanze dal coordinamento provinciale guidato da Piero David che in un comunicato attaccano l’attuale amministrazione Pino ma senza fare cenno alle primarie del Pd di cui l’area a livello locale è promotrice.

Miceli, LIma e Miroddi

«Il comunicato dell’area Civati a firma del coordinatore regionale Piero David, del componente dell’Assemblea Regionale del PD Antonio Foti e del nuovo portavoce milazzese dell’area Attilio Andriolo, non fa alcun cenno al deliberato votato a larga maggioranza il 12 novembre scorso dai circoli 1 e 2 del partito con il quale si stabiliva che il metodo per la scelta del candidato a sindaco del centrosinistra sarebbe stato quello delle primarie, così come previsto dallo Statuto del partito – scrivono –  Nel paventare il rischio di un ipotetico inquinamento delle primarie e la conseguente indisponibilità dell’area alla partecipazione delle stesse, il comunicato non chiarisce come si intenda tutelare la candidatura alle primarie di Salvatore Presti che pure i firmatari dicono condivisa o con quale altro strumento dovrebbe avvenire la scelta del candidato. Non vorremmo assistere a uno scenario in cui proprio Salvatore Presti, candidato alle primarie PD dai due gruppi (Big Bang e area Civati) che fino ad oggi si sperava camminassero assieme, divenisse la solita vittima sacrificale che ad ogni elezione amministrativa viene tirata fuori, l’ennesima persona pulita che viene stanata dal suo habitat e gettata in una mischia dove non ha neanche la possibilità di un confronto serio e leale». Nel comunicato si sottolinea da parte che i responsabili provinciali dell’area Civati «fino a ieri avevano brillato per assenza», ed oggi «si tira fuori un comunicato che contrasta in modo netto con quelli che erano i principi su cui il gruppo milazzese si era costituito, limitandosi a criticare l’operato dell’attuale Amministrazione, ma senza fare alcun cenno allo stato del partito, lasciato ancora una volta senza un organismo legittimato a indicare la linea, e soprattutto senza dare alcuna indicazione su quale dovrà essere la strada da seguire nel prossimo futuro verso le amministrative».