Area marina protetta del Capo, gli studi saranno affidati all’Ispra. A confermarlo il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, promotore dell’incontro svoltosi giovedì a Roma al quale hanno preso parte il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, l’assessore Salvatore Gitto e il responsabile della segreteria particolare Salvatore Caravello, il rappresentante della Regione Sicilia, Francesco Gendusa, il delegato dell’Ispra, Leonardo Tunesi e il direttore della Divisione IV “Programmazione e sviluppo delle aree naturali protette”, Maria Carmela Giarratano.

A coordinare i lavori il dirigente generale, Renato Grimaldi, il quale in premessa ha fatto il punto della situazione. In questa fase – ha affermato – si procederà alla predisposizione degli studi propedeutici conoscitivi delle caratteristiche ambientali e socio-economiche dell’area individuata e su questa base verrà definita la proposta di perimetrazione, di zonazione e disciplina di tutela dell’are protetta. Su questo punto il ministero sta affidando l’incarico all’Ispra. La dottoressa Giarratana ha invece spiegato il procedimento tecnico amministrativo che prevede due distinti provvedimenti: il decreto istitutivo del Ministero dell’Ambiente, l’individuazione del soggetto gestore provvisorio e i suoi obblighi e poi il regolamento di disciplina delle attività consentite contenente quindi i divieti, la suddivisione dell’area protetta in differenti zone di tutela. La gestione delle aree marine protette è affidata dal Ministero dell’Ambiente – ha concluso Giarratana – ad enti pubblici, istituzioni scientifiche o associazioni ambientaliste riconosciute, anche consorziate tra di loro. A quel punto si passerà alla fase vera e propria di organizzazione dell’area protetta con l’approvazione di un Regolamento che va presentato dal soggetto gestore entro 180 giorni”. In questa fase dunque la palla passa all’Ispra che – come ha spiegato il dottor Tunesi – dovrà avviare gli studi conoscitivi preliminari ambientali e socio-economici della zona, anche attraverso una attività che interesserà i fondali, per poi giungere, previo confronto con gli enti interessati e tramite essi, con gli “stakeholders” territoriali, alla definizione dello schema di provvedimento istitutivo e quello di disciplina sui quali saranno acquisiti l’intesa regionale e il pareri di altri enti, nonché quello della Conferenza unificata”. Il sindaco Pino ha preso atto con soddisfazione che dopo tanti auspici si è finalmente passati alla fase di start up. “Voglio innanzitutto ringraziare i parlamentari Tommaso Currò e Stefania Prestigiacomo per l’impegno profuso nella sede istituzionale affinché la nostra richiesta di inserire Milazzo nelle Aree marine di reperimento potesse trovare finalmente attuazione. Il grazie va anche esteso a quanti in tempi non sospetti hanno collaborato con l’Amministrazione affinché questa idea potesse prendere forma: mi riferisco al Comitato Amp, alle associazioni dei pescatori professionisti e non e alle associazioni ambientaliste che hanno dimostrato sin da subito la capacità di saper dialogare. L’Area marina rappresenta una conquista importante per il territorio in quanto anche se si tratta di un modello di tutela della natura, potrà svolgere un ruolo significativo nella programmazione dello sviluppo futuro della città. Un investimento strategico non solo per Milazzo ma per tutto il comprensorio incluso l’arcipelago eoliano. Infatti attorno ad essa si potranno determinare contingenze positive per l’economia locale tali da costituire un punto di forza per un nuovo sviluppo turistico. Sono fortemente convinto che l’Amp diventerà per il territorio una risorsa, un elemento di differenziazione importante rispetto ad una omogeneità della scelta turistica tradizionale. Area marina protetta, quindi – conclude il sindaco – non vuol dire solo tutela ambientale, ma anche una ulteriore opportunità che il mare darà in termini sociali, culturali ed economici in grado di generare nuovo reddito ed occupazione in modo duraturo”.