L’amministrazione comunale non prenderà alcun provvedimento nei confronti della funzionaria Mariarosaria Rizzotto al centro di una indagine della procura di Barcellona sulla gestione della ragioneria generale di Palazzo dell’Aquila. La giunta non ha inteso rilasciare dichiarazioni ufficiali sulla vicenda ma sarebbe questa – in sintesi – la propria posizione di fronte al caso sollevato con una nota a firma dei consiglieri comunali decaduti Franco Scicolone, Saro Pergolizzi, Francesco Alesci, Roberto Capone, Orazio Saraò, Peppe Marano, Massimo Bagli, Damiano Maisano, Roberto Mellina. In sostanza l’esecutivo ritiene che attorno alla vicenda vi sarebbe un grosso equivoco, che i pagamenti effettuati – poco prima che venisse dichiarato il dissesto – sono stati effettuati nel rispetto delle regole e la funzionaria, dunque, può rimanere al proprio posto.

Tutto nasce dalla decisione della Procura di formalizzare al Gip richiesta di archiviazione del procedimento a carico dell’assessore Pippo Midili e dell’ex esperto comunale Franco Pino. Rizzotto – sempre secondo i consiglieri – prima di essere iscritta nel registro degli indagati, sentita a sommarie informazione dalla Guardia di Finanza di Milazzo, aveva evidenziato di avere ricevuto pressioni da parte dell’assessore Midili per la liquidazione di fatture senza rispettare il criterio cronologico”, e solo successivamente «negava pressioni da parte di soggetti legati all’Amministrazione» ed «evidenziava di non ricordare quanto dichiarato a sommarie informazioni nonostante esplicita contestazione». Tenendo in considerazione che i «due attori del procedimento Giuseppe Midili e Francesco Pino, non hanno sporto querela per calunnia nei confronti della Rizzotto, a tutela della loro onorabilità, con ciò dimostrando una grande magnaminità – si legge nella nota – e considerato che l’archiviazione del procedimento penale nei confronti dell’assessore Midili è, evidentemente, da attribuirsi alla inutilizzabilità delle prime dichiarazioni rese dalla Dott.ssa Rizzotto – si chiede se la Dottoressa Rizzotto rivesta ancora la qualità di funzionario titolare di Posizione Organizzativa, ed in caso positivo che data rechi il provvedimento di nomina; se l’Amministrazione, qualora dovesse giungersi alla formulazione di un’imputazione a carico della Dott.ssa Rizzotto, intenda costituirsi parte civile; se risulti aperto o sia in fase di avvio un procedimento disciplinare a carico della dipendente Mariarosaria Rizzotto per non avere rispettato l’ordine cronologico nel pagamento delle fatture; se non ritenga doveroso chiarire ai cittadini la posizione del Sindaco, rispetto alla gravissima vicenda». Gli ex consiglieri non mancano ulteriori affondi politici stigmatizzando il ruolo di Franco Pino (nel documento sottolineano «che, al di là della rilevanza penale delle condotte, il Prof. Francesco Pino, a dispetto del ruolo tecnico al tempo rivestito, ha mantenuto contatti costanti in prossimità dei pagamenti illegittimi, con i titolari delle ditte che ne hanno tratto vantaggio a danno di altri creditori dell’Ente) e dell’esecutivo Pino («nella migliore delle ipotesi, l’Amministrazione ha ancora una volta dimostrato incompetenza e gravissima disattenzione nella gestione di aspetti molto delicati quali i pagamenti ai creditori, lasciando che si avvantaggiassero alcuni di essi a danno di altri, proprio mentre erano in corso le procedure per la dichiarazione di dissesto».