La Raffineria di Milazzo esprime solidarietà al presidente dell’Adasc e scoppia la “gelosia” tra gli altri ambientalisti. Dopo la breve nota in cui la Ram condanna le minacce rivolte nei confronti di Peppe Maimone a gridare allo scandalo è stato il gruppo che ruota attorno a Verdi/Green Italia e al suo massimo esponente locale, Peppe Marano. A firmare la nota è Silvana Giglione a capo del “Comitato Aria Pulita” che sta cercando di avviare una class action contro le industrie del territorio a causa dell’inquinamento. Il motivo della “gelosia”? In realtà sono 400 mila.

Giglione e Marano

“E’ scandaloso da parte della Ram, non per la manifesta solidarietà espressa a Peppe Maimone Presidente dell’Adasc di Milazzo, a cui va da parte mia e di tutto il comitato in eguale misura la solidarietà per il vile atto intimidatorio di cui è stato oggetto – spiega Giglione –  ma perchè la stessa Raffineria di Milazzo e l’ENI hanno citato per 400 mila euro Giuseppe Marano dei Verdi/Green Italia, che come Peppe Maimone portano avanti entrambi con coraggio la battaglia civile e legittima contro l’inquinamento ambientale, la tragedia sanitaria, di Milazzo e della Valle del Mela. E’ scandaloso ed inaccettabile che la RAM utilizzi due pesi e due misure – attacca – Come mai al presidente dell’Adasc Maimone da tutta la sua solidarietà e al coordinatore regionale dei Verdi lo cita in giudizio per una somma ingente???”. Per Giglione la vicenda assume “connotati Pirandelliani”. “Ci auguriamo che la magistratura al più presto possa fare luce ed individuare i responsabili del disastro ambientale e sanitario che da anni si consuma nel territorio della Valle del Mela”, conclude.