All’appello mancherebbero due milioni di euro. Qualcuno parla di “ammanco”, altri di “difetto di comunicazione” tra il comune di Milazzo e la banca che gestisce la tesoreria comunale. Di certo c’è una fitta comunicazione tra l’assessorato comunale alle Finanze di Palazzo dell’aquila e l’istituto di credito. In ballo c’è un “tesoretto” di ben due milioni di euro. La questione, secondo quanto risulta ad Oggi Milazzo, sta in questi termini. Secondo una relazione sulla scrivania dell’assessore Pippo Midili nei nuovi conti del comune, sgravati dai debiti pregressi di competenza dei commissari regionali, ci sarebbe uno squilibrio di cassa pari a 2 milioni di euro.

Palazzo dell’aquila

Somme che non possono essere definiti un “ammanco” (in questo caso dovrebbe intervenire la procura), ma bisogna capire in quale conto sono finiti. Se le somme incassate dall’ente, frutto di imposte locali, fossero confluiti nel “vecchio” conto (cosa altamente probabile), queste rientrerebbero nella disponibilità dei commissari e potrebbero essere utilizzati esclusivamente per pagare i debiti pregressi. Se, come ritiene l’amministrazione, queste somme venissero accreditate nel conto utilizzato per la gestione “post dissesto”, l’amministrazione si ritroverebbe un tesoretto da due milioni di euro da investire. Nei prossimi giorni ne sapremo di più.