VIDEO. Doveva essere un incontro nel quale presentare il movimento 5 Stelle di Milazzo, il cui meet up è operativo dallo scorso mese di ottobre, in realtà quello alla Sala Rotonda del Diana, è diventato una specie di talk show nazionale ripreso dalle telecamere del Tg 1, Servizio Pubblico (la trasmissione di Michele Santoro su La 7) e Ballarò (Rai 3). La presenza dell’onorevole Tommaso Currò, il deputato di Milazzo che si era detto disponibile al dialogo con il Pd pur di dare un governo al Paese, alla sua prima uscita ufficiale dopo la contestata intervista al quotidiano La Stampa, ha trasferito l’attenzione su altri piani: politica nazionale, elezione del presidente della Repubblica, inciuci.

Al centro Tommaso Currò

Oltre 200 i presenti che gremivano la sala (molti sono rimasti fuori). Seduti al tavolo i deputati Currò, Francesco D’Uva, Alessio Villarosa, il coordinatore cittadino l’ingegnere Stefano Bertazzi, il responsabile della segreteria politica all’Ars, Alberto La Spada, la candidata a sindaco di Messina, Maria Cristna Saija e la moderatrice Salvina Pandolfo. In sintonia gli interventi di Bertazzi e di Giovanni Mangano, figlio dell’ex assessore provinciale Mario (Forza Italia e Pdl). Entrambi hanno aperto le porte del movimento a tutti coloro volessero contribuire con proposte e suggerimenti per la politica locale del partito che si prepara alle amministrative del 2015. “Si, ci sono pure io – ha esordito polemicamente Mangano riferendosi alle polemiche sul suo “pedigree politico” – il partito è aperto a tutti e voglio contribuire pure io. A Milazzo sono stati costituiti cinque gruppi di lavoro tematici che predisporranno proposte da far portare avanti ai propri rappresenanti eletti ai vari livelli istituzionali. Ci stiamo preparando per le amministrative. Oggi, Milazzo è “la città delle ombre”, la vogliamo far ritornare “la penisola del sole”. Poi spazio alla politica regionale e nazionale. Villarosa e D’Uva hanno preparato il terreno a Tommaso Curro minimizzando la polemica, smentendo qualsiasi allontanamento del milazzese dal movimento, attribuendo alla stampa le colpe di avere creato un caso inesisente. Nessuno ha spiegato, però, il motivo dell’assenza di Currò all’incontro di venerdì scorso all’agriturismo vicino Roma (la località doveva rimanere segreta) al quale hanno partecipato tutti gli eletti assieme al leader Beppe Grillo. “Ho solo detto che se il Pd facesse un passo indietro e insieme al nostro movimento ci si accordasse su cinque punti cardine del nostro programma, dall’abolizione dei contributi ai partiti al reddito di cittadinanza, non vedo il motivo per cui non si possa discutere. Ma si trattava di una posizone personale, nulla di più”, ha detto in sintesi Currò. Secondo il deputato c’è “l’esigenza di ricercare determinati punti programmatici, nomi puliti e rinnovati della classe dirigente attuale su cui convergere per poi presentarsi davanti al Presidente della Repubblica e formare un governo ispirato ai valori del Movimento “per scongiurare un ennesimo esecutivo inciucista Pd-Pdl di cui il Paese non ha francamente bisogno”. Poi gli interventi del pubblico tra qualche momento di tensione e qualche intemperanza che hanno fatto la felicità delle tv nazionali, complice l’inadeguatezza di molti volontari del movimento che per la prima volta si sono confrontati in manifestazione di questo genere. GUARDA IL VIDEO: