Nella tarda serata di ieri, gli agenti del Commissariato P.S. di Milazzo con la collaborazione della Squadra Mobile di Messina hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto, emesso dai Sostituti Procuratori della Procura della Repubblica di Barcellona Francesco Massara e Giorgio Nicola, nei confronti del cittadino del Bangladesh Babul Miah, 37 anni.

il luogo dell’omicisio

L’uomo è ritenuto responsabile dell’omicidio del connazionale ALI Taj, venditore ambulante di 34 anni, mediante accoltellamento alla gola. Lo scorso 20 agosto, in Milazzo, in via Panoramica, lungo una scalinata che porta al mare, veniva rinvenuto il cadavere di Ali Taj. Le indagini avviate dal Commissariato di Milazzo, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona, portavano subito a sospettare Babul Miah, considerato come ultima persona ad aver visto ALI Taj ancora in vita. La capillare ricostruzione degli eventi portava ad appurare che lo stesso ben sapeva che la vittima custodiva una somma di denaro, circa 775 euro, in una tasca interna dei pantaloni. Questi elementi e le contraddizioni in cui era incappato MIAH spingevano gli operatori a chiedere un decreto di perquisizione a carico della stesso. Si giungeva così al sequestro di indumenti e di un paio di scarpe a lui in uso, la cui suola risultava essere perfettamente coincidente, in quanto a disegno ed usura, con le impronte di scarpa impresse sul sangue della vittima, rinvenuto sul luogo dei fatti. Anche le testimonianze portavano a ritenere MIAH come la persona con la quale la vittima, in maniera inusuale, si allontanava in direzione capo Milazzo, luogo dell’omicidio, per non fare più ritorno. Gli agenti appuravano, inoltre, che l’indagato versava in evidenti difficoltà economiche ed accertavano, altresì, che nel giorno e nell’ora del delitto, il cellulare dello stesso agganciava la cella compatibile con il luogo del crimine. Si aggiunge che, a seguito di incidente probatorio si accertava, che sulle ciabatte sequestrate a MIAH Babul si riscontravano tracce di sangue umano, il cui DNA era corrispondente a quello della vittima ALI Taj. (COMUNICATO STAMPA QUESTURA)