Peppe Calì, uno spot per Milazzo 20 Luglio 2012 Rubriche Fino a tre anni fa, quando frequentava il liceo classico Impallomeni, coinvolgeva le amiche a reinterpretare i personaggi delle fiabe negli scorci più suggestivi di Milazzo. Una delle più riuscite è quella di Cappuccetto rosso nella scalinata della Porticella, trasformata in un bosco incantato grazie ad un pugno di farina lanciata in aria. Oggi, a 21 anni, ha realizzato la campagna stampa della Citroen Italia nell’ambito di uno stage presso una grossa agenzia pubblicitaria internazionale. A fare da spartiacque tra le due esperienze di Giuseppe Calì, al terzo anno del corso di Pubblicità Art Direction alla Fondazione Accademia di Comunicazione di Milano, un premio: quello di miglior creativo under 28 d’Italia. Il milazzese, la famiglia vive al Tono, è stato eletto “Giovane Leone italiano 2012” nell’ambito del concorso promosso da Sipra, la concessionaria pubblicitaria della Rai, e dall’Art Directors club Italiano. Il riconoscimento gli è stato assegnato nel corso della Cerimonia di Premiazione della XVI edizione della Young LionS Competition e lo ha portato a rappresentare l’Italia all’International Adversiting Festival di Cannes, dove ha preso parte ad una settimana di seminari di alto profilo e incontri con dirigenti di aziende e agenzie. Pepe CalìA premiarlo è stata una giuria composta da direttori creativi che ha valutato i lavori provenienti da scuole di specializzazione in pubblicità, comunicazione e marketing. «Sono finito a fare il “creativo” perchè mi piaceva fotografare, realizzare grafica al computer, il montaggio video. L’unico modo per non rinunciare a nessuna di queste mie passioni era la pubblicità. Non è un lavoro prettamente artistico, lo posso definire un compromesso tra passione e un lavoro da ufficio». L’inquietudine artistica di Giuseppe, che ha ricevuto anche la “matita di bronzo” al one show college competition di New York, un premio indetto dai migliori direttori creativi della Grande Mela, si è manifestata fin da piccolo: «Dopo aver finito i compiti mi buttavo a capofitto in qualche progetto non importava se si trattasse di un cortometraggio o un servizio fotografico» racconta. Poi, al momento di scegliere il percorso universitario il dilemma: fare felici i genitori e scegliere una facoltà tradizionale come giurisprudenza o seguire la propria passione? Un dilemma durato poco. La scelta è caduta sull’Accademia di comunicazione di Milano. «Ho pensato a cosa volevo dalla vita e non ho potuto non considerare a quanto ero felice quando riuscivo a manifestare la mia vena artistica. Sono partito principalmente realizzando cortometraggi, ma era difficile perchè gli amici non sempre erano disponibili, i tempi lunghi di gestazione alla fine facevano svanire l’entusiasmo. Così ho ripiegato sulla fotografia, molto più veloce. Mi piaceva reinterpretare Milazzo in stile Disney. Ad esempio ho realizzato scatti reinventando Cappuccetto rosso lungo la scalinata della Porticella. Ho utilizzato un vecchio abito da sposa, un copri divano rosso e della farina che lanciata in aria faceva la nebbia. In realtà gli amici che mi aiutavano, alla fine, avevano solo un obiettivo: una bella foto da mettere come profilo su facebook» sorride il giovane creativo milazzese. Poi è arrivata l’Accademia. Che la strada fosse quella giusta si è capito da subito. Già al secondo anno Giuseppe Calì ottiene il primo riconoscimento: è tra i tre vincitori di un “contest design” che aveva come obiettivo quello di reinventare la grafica per un coltellino svizzero della multinazionale Victorinox. «E’ stato il primo lavoro commercializzato – dice soddisfatto». Quest’anno è giunto il premio come migliore studente italiano selezionato per esclusivi seminari a Cannes. Ad essere scelti 21 studenti provenienti da tutto il mondo, dal Messico al Giappone. E lo stage in un’agenzia internazionale che gli ha affidato come primo progetto la “traduzione”, destinata alla carta stampata, dello spot francese della Citroen (quello dei tre carlini che rubano la benzina al distributore). A dire il vero Giuseppe ne parla con ritrosia. «E’ stata una grande soddisfazione avere avuto la fiducia dell’agenzia per questo incarico – spiega – ma aspetto ancora di poter creare qualcosa di mio. Questo era un concetto inventato da altri, ho dovuto solo “tradurre” il messaggio in una immagine. Visto che lo spot lo conoscevano tutti (il padrone distrae un automobilista intento a fare il pieno e i carlini gli rubano la benzina, ndr), ho proposto di fare un passo indietro e immaginare l’ideazione del piano, stile Willy il coyote». Se gli amministratori di Milazzo avessero un minimo di “creatività”, cercherebbero di coinvolgere nel rilancio della città il giovane Calì. «Seguo da Milano le varie vicessitudini: dissesto finanziario al comune, problemi idrici, spiagge sporche, strade al buio – commenta amaro – ma io che conosco bene gli angoli più belli di Milazzo so che il comune ha tutte le carte in regola per rialzarsi. Un consiglio da creativo? Posso solo citare quello che hanno fatto in Giappone dopo il terremoto che ha devastato il paese. Un’agenzia pubblicitaria ha lanciato una campagna sociale per promuovere il turismo. Ma invece dei classici spot ha regalato minuti gratis di connessione internet a chi pubblicava su facebook gli scorci più belli e suggestivi del Giappone con finalità turistiche, raccontando i luoghi. A Milazzo si potrebbe fare una cosa del genere, anche con modalità diverse. Le idee per essere realizzare, però, devono trovare terreno fertile…» conclude sornione. 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