Sentieri. Non è il titolo della nota soap opera. Ma rischia di diventarlo. Chiuso il sentiero di Capo Milazzo, recentemente oggetto di interventi, peraltro ancora in corso, da parte del Corpo Forestale della Regione. Il sindaco Carmelo Pino, in seguito a comunicazione della Capitaneria di Porto, ha firmato un’ordinanza con la quale dispone l’interdizione al transito pedonale della stradella denominata “Salita Sant’Antonio”, «a fondo cieco», così la si definisce, stradella che si diparte dalla via Sant’Antonio e conduce sino all’arenile della baia sottostante. Curiosa coincidenza.

La perentoria comunicazione della Capitaneria giunge al Sindaco di Milazzo contestualmente alle scomode dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo alla Gazzetta del Sud sui deboli controlli costieri a Croce di Mare da parte della stessa Capitaneria. Coincidenze a parte, sorgono spontanee alcune domande. La prima: premesso che il pericolo di frane non è una novità, visto che nella baia di S. Antonio era stato oggetto di un’ordinanza adottata di concerto da Comune e Capitaneria di Porto (la n. 19 del 21 maggio 2010) che ne avevano già allora precluso il transito, non sarebbe stato opportuno che i due enti avvisassero la Forestale ad inizio dei recenti lavori – ancora in corso ed ampiamente pubblicizzati dalla stampa – anziché far bruciare gran parte dei 200.000 euro di denaro pubblico stanziato per la rinascita della sentieristica del Capo? Seconda domanda: la sezione Demanio della Capitaneria, nel corso della recente perlustrazione dell’uno luglio che ha costretto il sindaco ad intervenire, ha segnalato pure il profondo stato di degrado in cui versano le incantevoli spiaggette del Capo, tanto a Levante quanto a Ponente ancora colme di rifiuti depositati dall’alluvione dello scorso 22 novembre? C’è di tutto: pneumatici, plastica a volontà e persino lunghi frammenti di tubazioni in gomma di qualche decina di centimetri di diametro. Terza domanda: perché si dice che il sentiero è cieco, quando invece alla torretta neogotica del “Palombaro” si raccorda con tanto di modernissime opere murarie ed ammacìe alla soprastante Baronia? E’ stato transennato anche quest’ultimo accesso? Quarta domanda: quanti sino ad oggi hanno percorso il rinnovato sentiero, incorreranno nella sanzione prevista dalla suddetta ordinanza del 2010, laddove questa rimanda all’art. 1164 del Codice della Navigazione, a norma del quale «salvo che il fatto costituisca reato o violazione della normativa sulle aree marine protette, chi non osserva i divieti fissati con ordinanza dalla pubblica autorità in materia di uso del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative dalle quali esuli lo scopo di lucro, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 100 ad Euro 1000»?

 

MASSIMO TRICAMO