Il sindaco Carmelo Pino risponde all’avvocato Giovanni Formica che nel comizio di domenica ha fortemente criticato la gestione amministrativa invitando alle dimissioni l’Amministrazione. Ecco il testo integrale: “Di tanto in tanto coloro che hanno amministrato nelle ultime due legislature questo Comune determinando il disastro che oggi siamo costretti a registrare, escono dal lor guscio per tentare di fare patetico populismo – scrive il primo cittadino – Il comizio dell’avvocato Formica di domenica scorsa è stato un trionfo della demagogia. In tema finanziario Formica dovrebbe avere il buon senso di tacere visto che lui era parte attiva durante l’Amministrazione Nastasi.

Carmelo Pino

 

«Gli ricordo – continua Carmelo Pino – che nel 2004 l’amministrazione Nastasi sforò il Patto di stabilità del Comune, disattendendo anche le sanzioni che prevedevano la revoca di tutti i contratti di dirigente esterno stipulati, tra i quali rientrava anche il suo. Da buon Amministratore, quale dichiara di essere, l’avvocato Formica avrebbe dovuto sapere che la sua posizione dirigenziale nel corso del 2005 non poteva essere ricoperta e che invece, la conferma nel posto occupato, portò all’esborso di somme dalle casse comunali che non potevano per legge essere spese. Credo che l’esponente dei Dem abbia anche dimenticato che l’esercizio finanziario 2004 s’è chiuso con un disavanzo di amministrazione di quasi 5 milioni di euro, con debiti contratti e non pagati alla Cooplat per oltre 6 milioni e mezzo, con mandati di pagamento fermi negli uffici per milioni di euro, e con una esposizione bancaria per oltre 3 milioni di euro. A differenza di quanto invece lasciato in eredità dalla mia precedente amministrazione: un saldo di cassa attivo di quasi 4 miliardi di lire. Un patrimonio liquido dilapidato senza avere risolto alcun problema della città. Per tutte queste ragioni gli consiglio di fare un accesso agli atti e di acquisire la verifica straordinaria di cassa del 2005 e quella del 1999. Presto sarà il tempo della chiarezza e verranno fuori le responsabilità del default del Comune di Milazzo. Di chi e cosa ha determinato una situazione che oggi ci ha costretti ad interrompere i servizi non essenziali. D’altra parte Formica ed il suo gruppo debbono decidere. In piazza dicono che Milazzo è stata privata dei servizi mensa ed altro ma in aula, lo stesso gruppo, firma e vota una delibera che impegna questa amministrazione ad eliminare tutti questi servizi. La classica politica del “ contro” “ ma anche a favore”.

La smettano quindi Formica ed i suoi adepti di lanciare strali per evidente ambizioni personali. Dopo avere riempito di debiti i milazzesi costringendoli a pagare ogni anno, di soli interessi, 40 euro a testa dall’ultimo nato al più anziano della città, oggi dicono che l’Amministrazione Pino ha aumentato le tasse, dimenticandosi che questo era un atto dovuto per evitare ai Milazzesi la vergogna dell’insolvenza nella quale, a loro insaputa, i cittadini erano stati trascinati da una politica volta solo a spendere e spandere. Riacquisiscano il senso del pudore politico e quanto meno, mentre dicono bugie, arrossiscano.

C’è chi giornalmente lavora ed opera per limitare i tanti danni causati ai cittadini pensando a restituire un futuro sereno alla città, mentre c’è chi pensa già al proprio futuro invitando l’Amministrazione a dimettersi, pronti a ricolonizzare Milazzo».