Il San Tommaso, il palischermo depositato nella piazza di San Papino, ci piace immaginarlo in piena efficienza, in occasione del calato della Tonnara del Tono, ossia quando ci si apprestava ad immergere nel mare di Ponente il complesso ed intricato sistema di reti che avrebbe dovuto catturare i tonni. Venne costruito alle soglie del Novecento nel cantiere di uno dei più facoltosi e valenti carpentieri navali di Milazzo, quel maestro Giovanni Vitali (1852-1939) che una vecchia fotografia raffigura con i baffi, un viso che sembra tradire un carattere burbero.

Il palischermo S. Tommaso

Nel cantiere di Giovanni Vitali si formò un altro abilissimo artigiano, il maestro d’ascia Francesco Salmeri (1894-1976), che nel 1937 venne chiamato dagli amministratori della Tonnara del Tono a ristrutturare proprio il San Tommaso. Di quell’importante intervento rimane traccia nella data ancor oggi osservabile nella parte posteriore dell’imbarcazione, che nonostante mille solleciti continua a disfarsi sotto gli occhi indifferenti delle istituzioni municipali.

Eppure basterebbe poco per salvare il S. Tommaso. In primo luogo bisognerebbe sostituire la struttura metallica che attualmente ospita l’imbarcazione con altra – munita di vetri e dotata di giusta aerazione – in grado di proteggerla dalle intemperie che accelerano inevitabilmente la decomposizione delle strutture lignee.

Ed in alternativa ad una costosa ed inutile ristrutturazione del palischermo basterebbe adagiare quanto riamane dello scafo su apposita struttura metallica in analogia a quanto praticato per la nave punica di Marsala, in modo tale da restituire allo stesso scafo la forma originaria.

Auspicabile infine la collocazione di pannelli illustrativi.

MASSIMO TRICAMO