Padre Nunzio Abbriano, arrestato ai domiciliari con l’accusa di abuso sessuale nei confronti di una diciassettenne, ha diramato una lettera aperta in cui proclama la sua innocenza. «Sono stato privato della libertà personale e, cosa ancora più grave, della credibilità che in tanti anni di sacerdozio sono sicuro di aver conquistato – scrive – Ciò è stato fatto senza concedermi la possibilità e il sacrosanto diritto di difendermi dalle accuse mosse nei miei confronti, prima che venissero presi dei provvedimenti così gravi». Ecco la lettera integrale.

Padre Nunzio Abbriano

“Le notizie che, quasi giornalmente, siamo soliti sentire alla tv di presunti abusi commessi da uomini di Chiesa su minori, ragazzi e ragazze, mi coglievano puntualmente spaventato, turbato ed incredulo: non riuscivo ad accettare che persone, che più di ogni altra dovevano impostare la propria vita a rettitudine e onestà, potessero macchiarsi di tali accuse. Oggi sono ancora più sconvolto e disorientato, in quanto sono io a dovermi difendere dall’accusa più infamante che può colpire un prete, quella di avere molestato un ragazza che fa parte della propria parrocchia. Ancora più sconvolto e disorientato in quanto, unicamente sulla base delle accuse di una giovane ragazza, in assenza di ogni congruità degli indizi ed a notevole distanza di tempo dai presunti fatti, sono stato privato della libertà personale e, cosa ancora più grave, della credibilità che in tanti anni di sacerdozio sono sicuro di aver conquistato, vanificando così l’impegno di una vita. Ciò è stato fatto senza concedermi la possibilità e il sacrosanto diritto di difendermi dalle accuse mosse nei miei confronti, prima che venissero presi dei provvedimenti così gravi.

E’ stata infangata e calpestata la mia dignità e turbata la serenità di un’intera comunità, ma mi ritengo comunque fortunato perché sento forte il sostegno di tutti quei fedeli che, dispiaciuti ed addolorati per tale vicenda, oggi sono al mio fianco e, conoscendo bene la mia dedizione e il mio impegno nella crescita spirituale della comunità di San Marco, mi spronano ad andare avanti. Questo è motivo per me di controspinta psicologica e, fiducioso nel sereno operato della magistratura, cercherò di mostrare con ogni mezzo ed in ogni sede la mia innocenza, proprio per non vedere vanificato quanto in questi anni ho potuto trasmettere alla comunità di San Marco, all’insegna dei valori cristiani e della fede in una Chiesa, che oggi, delegittimata più che mai, non deve annoverare tra i preti “cattivi” il nome di padre Nunzio Abbriano.

Padre Nunziato Abbriano