Il Comitato per la tutela del diritto alla salute, preso atto dell’ultima approvazione del Piano della Rete dell’Emergenza urgenza della Regione Sicilia, ha richiesto un incontro all’assessore regionale alla Salute Gucciardi per salvaguardare la sanità nel territorio di Milazzo e Barcellona. Intende verificare la volontà del Governo Regionale di porre rimedio, ed eventualmente in che tempi, in modo da «riparare allo scempio perpetrato nei confronti del diritto alla salute dei cittadini milazzesi, barcellonesi e agli abitanti dei comuni limitrofi», come si legge in un comunicato.
Il Comitato ha annunciato che nei prossimi giorni inviterà, nuovamente, i sindaci di Milazzo e Barcellona ed i Presidenti dei distretti socio-sanitari che insistono nel territorio ad un incontro congiunto, finalizzato a ricercare una proposta congiunta da far pervenire alle Istituzioni legittimamente delegate a decidere in materia (governo e assemblea regionale). «Tale via rappresenta l’unica alternativa alle logiche campanilistiche e clientelari che hanno permeato le scelte sin qui adottate», scrive il Comitato.
Questi i punti contestati:

1) La decisione assunta a livello regionale, con la individuazione di un DEA di 1° livello per gli Ospedali Riuniti Milazzo Barcellona Pozzo di Gotto, presenta di fatto un presidio di 1° livello privo di due importanti Unità Operative: Oncologia e Urologia;
2) Negli Ospedali Riuniti di Milazzo/Barcellona Pozzo di Gotto si registra nel complesso una consistente riduzione di posti letto, che causerà la ricerca di cure dei nostri concittadini presso altre strutture pubbliche o private;
3) Il Pronto Soccorso di Milazzo non ha spazi adeguati , personale e attrezzature previste per un Dea di 1° livello. Pertanto non appare, ad oggi, idoneo a garantire un servizio che risponda ai requisiti di Sicurezza, Efficienza ed Efficacia;
4) I due Consigli Comunali di Milazzo e Barcellona P.G. , convocati in via straordinaria, hanno presentato un elenco di legittime lamentele e non hanno approvato alcun atto.
5) L’iniziativa dell’Onorevole Beppe Picciolo di andare a Roma appare tardiva e non opportuna. A meno che non la si inquadri in una azione che risponda a logiche elettoralistiche che ovviamente interessano poco ai cittadini del nostro comprensorio. Questo Comitato avrebbe gradito dallo stesso e dagli altri rappresentanti del popolo siciliano una maggiore attenzione ed un atteggiamento critico nel momento dell’approvazione del Piano.